BARGNANI, Giulio Cesare
Nato a Brescia il 10 maggio 1757 dal conte Gaetano e da Corona Fenaroli, aveva studiato in patria e poi a Bologna. Nel 1797, dopo che Brescia si costituì in libera repubblica, all'arrivo dei Francesi, entrò nel governo provvisorio cittadino (10 apr. 1797; cfr. Raccolta dei decreti del Governo provvisorio bresciano, Brescia 1804, 1, p. 104, circ. n. 146). Nell'aprile veniva inviato in Val Camonica a controllare l'operato di un R. Franzoni, sospetto di corruzione e di favoreggiamento dei seguaci del vecchio regime. Fece in seguito molti viaggi a Milano, insieme con G. Fenaroli, G. Savoldi, G. Zani, G. Beccalossi, G. Pederzoli, per i convegni preparatorì della Repubblica cisalpina, nel cui ambito doveva poi svolgere numerosi incarichi politicoamministrativi. Venne infatti eletto membro del Corpo legislativo e dei Consiglio degli Iuniori per il dipartimento del Mella (seduta del Direttorio esecutivo del 19 brumaio anno VI Rep. - 9 nov. 1797) con G. Fenaroli, F. Mazzuchelli, C. Amici, e il 20 novembre fu chiamato a far parte del II Comitato (militare). In seguito però ai mutamenti portati nella Costituzione della Cisalpina il 30 agosto 1798 dal Trouvé - che riduceva a 111 dipartimenti, a 80 i membri del Gran Consiglio e a 40 quelli del Consiglio dei Seniori - il B. preferì dimettersi.
Al ritorno degli Austriaci (1799) non venne molestato e, tornati i Francesi (1800), fu messo a capo dell'anuninistrazione cittadina. Dopo la battaglia di Marengo (14 giugno 1800), quando Napoleone decise di ricostituire la Cisalpìna e nominò a tale scopo una Commissione provvìsoria di governo, il B. fu chiamato a fame parte. A Lione il B. fu membro del Consiglio dei trenta~ poi presidente della terza sezione della Assemblea (ex Veneti); fece anche parte del corpo elettorale dei possidenti e del Consiglio di stato, cui fu eletto il 26 genn. 1802. Confermato nel Consiglio di stato del Regno italico, il B. fu incaricato, nel 1806, di ispezionare la provincia d'Istria, intorno alla quale presentò un rapporto di notevole interesse riguardante la situazione economica della regione e i provvedimenti da prendere per migliorarla (Rapporto sull'Istria presentato il 17 ott. 1806 al Vicerè d'Italia dal Consigliere di Stato C. Bargnani., in Porta Orientale, Fiume, 11 [1858], pp.121-144, e Trieste, 111 [18591, pp. 238-256; 2 ediz., a cura di B. Tedeschi, Capodistria 1890).
Nel rapporto il B. fa una minuziosa analisi delle risorse naturali e industriali dell'Istria, dedica particolare attenzione alle ricchezze minerarie e consiglia di promuoveme le industrie relative e di sovvenzionare quelle già esistenti. Nella seconda parte esamina specialmente la situazione economica e amministrativa della regione proponendo, per ovviare agli squilibri economici e alla diffusa miseria, di riorganizzare su basi più semplici l'amministrazione e diminuire il numero dei vescovati con relativi emolumenti, decúne, ecc. Quanto al commercio, suscettibile per il B. di buon sviluppo, specialmente quello del pesce, viene auspicata la costruzione di una efficiente rete stradale.
Fece parte della segreteria del ministro Prina. Nominato nel 1809 direttore generale delle Dogane, mantenne l'ufficio anche dopo la caduta di Napoleone, ma si dimise ben presto (30 apr. 1816) per ritirarsi a vita privata. Da Napoleone era stato nominato conte e gran dignitario della Corona di ferro. Il B. morì a Brescia il 14 giugno 1825.
Fonti e Bibl.: Assemblee della Repubblica Cisalpina, a cura di C. Montalcini ed A. Alberti, Bologna 1917, 1, pp. 66, 89, 90, 92; 11, p. 255; VIII, P. XVIII; IX, p. 7; L. Fé d'Ostiani, Brescia nel 1796, Brescia 1908, pp. 24 s.; T. Casini, Ritratti e studi moderni, Milano-Roma 1914, pp. 402, 431; U. Da Como, Napoleone e la Consulta di Líone, Roma 1925, pp. 6, 8; Id., La Repubblica bresciana, Bologna 1926, pp. 231 s., 240 s., 246; I Comizi nazionali in Lione, a cura di U. Da Como, Bologna 1940, v. Indici (111, 2, pp. Il s., 165).