FROVA, Girolamo
Figlio di Eugenio, nacque, probabilmente intorno alla metà del sec. XVI, a Novara. Si trasferì ben presto a Como, per esercitarvi l'arte della stampa. Sposò Margherita Clerici, da cui ebbe numerosi figli, tra cui Laura, che andò poi in sposa al milanese Angelo Maria Turato, anch'egli tipografo. Il F., dopo aver fatto domanda ai Decurioni della città di Como, ottenne in data 31 marzo 1581 l'autorizzazione a impiantare una tipografia. Gli fu anche concessa qualche esenzione fiscale, il privilegio di stampa per sé e per i suoi successori e un compenso di 50 lire imperiali annue per i primi quattro anni di attività.
La stampa a Como era stata introdotta nel 1474 da A. d'Orco e D. Parravicino, ma fino a quando non cominciò a stampare il F. la produzione tipografica fu assai scarsa.
Il F. acquistò sia la casa sia la stamperia entro i confini della parrocchia di S. Giacomo. Qui lavorò senza problemi per dieci anni. Ma nel 1591 G.A. Arcione, "cartarolo in contrada di Quadra", cercò, insieme con i fratelli, di impiantare una nuova tipografia. Il F., allora, per difendersi da tale concorrenza, ricorse nuovamente ai Decurioni della città, ottenendo non solo la riconferma del privilegio, ma anche il mandato di farlo valere, a nome della Comunità comasca, nei confronti del magistrato di Milano.
La prima edizione del F. fu, nel 1581, il Libro dell'indulgenza, gratie e stationiche sono in Roma, un opuscolo stampato per la Confraternita dell'Immacolata Concezione, che aveva sede a Gallarate nella chiesa di S. Francesco, in occasione dell'aggregazione alla omonima Arciconfraternita di S. Lorenzo in Damaso a Roma. Nel sec. XVI il F. stampò circa una quarantina di edizioni, molte delle quali per uso della chiesa locale, soprattutto dietro impulso del vescovo Filippo Archinto. La sua abbondante produzione non si distinse, però, né per i caratteri, né per la qualità della carta. Tra le sue edizioni, importanti furono quelle del Breviarium patriarchinum secundum usum Ecclesiae Comensis (1585, 1590 e 1592); degli atti dei sinodi diocesani (nel 1588 quelli relativi ai sinodi del 1565 e 1579, promossi dal vescovo Giovanni Antonio Volpi, nel 1599 quelli relativi ai sinodi del 1596 e 1598, voluti dal vescovo Archinto); di un manuale per confessori di J. Pedraza dal titolo Somma, ovvero Breve istruzione per i confessori (1590); dell'opera del teologo P.A. Omodei, La vita del glorioso S. Gotardo vescovo, et confessore (1594).
Il F. stampò anche alcune edizioni musicali: la prima edizione di un'operetta didattica, che ebbe poi nel secolo successivo una vasta fortuna, La scala di musica molto necessaria per principianti di O. Scaletta (1597) e le Lodi devote per uso della dottrina christiana (1595, 1605, 1621).
La sua attività tipografica continuò anche nel secolo successivo, fino alla sua morte. Tra le edizioni stampate nel '600 si segnalano le Historie del mondo di C. Campana (1601-02) e i Cento avvenimenti miracolosi stupendi et rari di G.F. Astolfi (1604). Tra le sue ultime edizioni figurano il Discorso del riso vera proprietà dell'huomo di Basilio Paravicino e un'opera di apologetica del cappuccino Valerio da Venezia, entrambe del 1615.
Il F. usò sempre la stessa marca tipografica: all'interno di un ovale riccamente incorniciato, una stella a otto punte e in basso tre colombe in fascia, ai bordi dell'ovale il motto "cognitae meliora dabunt".
Il F. si ammalò nell'estate del 1615. Andò a Sondrio, presso Niccolò Rusca, per curarsi, ma il 9 settembre di quello stesso anno morì.
Alla sua morte la direzione della tipografia venne assunta dal genero Angelo Maria Turato, in quanto suo figlio, Amanzio, nato nel 1597, era ancora troppo giovane. Nel 1630 morì il Turato; gli successe Amanzio, che iniziò a stampare nel 1633.
Fonti e Bibl.: A. Monti, Inizio di una bibliografia comense, in Periodico della Società storica comense, IV (1884), pp. 307 s.; Due documenti per l'arte della stampa in Como (per nozze Longatti - Trombetta), Como 1886; G. Ceruti, Due documenti inediti della stampa in Como (1581-1591), Como 1929; G. Bologna, Le cinquecentine della Biblioteca Trivulziana, II, Le edizioni lombarde, Milano 1966, pp. XVI, 69 s.; A. Martegani, Una cinquecentina per la Confraternita della Concezione di Gallarate, in Rassegna gallaratese di storia e d'arte, XCVI (1966), pp. 47-51; Breve sintesi delle origini della stampa nella città di Como 1474-1890, in Grafica Centonze, Novant'anni di attività grafico-editoriale in Como, Como 1979; Biblioteca nazionale Braidense, Le edizioni del XVI secolo, I, Edizioni lombarde, Milano 1981, pp. 83-89; II, Edizioni milanesi, ibid. 1984, p. 190; G. Zappella, Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento, I, Milano 1986, pp. 121, 422; A. Martegani, Edizioni di G. F. per il rito patriarchino, in Periodico della Società storica comense, LIII (1988-89), pp. 207-212; Le cinquecentine italiane della Raccolta Molli conservate alla Fondazione "Achille Marazza" di Borgomanero, I, Borgomanero 1991, p. 104; E. Sandal, F. G., in Diz. dei tipografi e degli editori italiani, Il Cinquecento, I, A-F, Milano 1997, pp. 462 s.