DEL PACCHIA, Girolamo
Pittore, nato a Siena nel 1477. Di un soggiorno giovanile a Firenze portò tenaci ricordi stilistici; fu poi a Roma (dal 1500) e finalmente a Siena donde, secondo antiche fonti, sarebbe fuggito verso il 1530 stabilendosi in Francia ove morì (1535?). Mosso probabilmente dal Fungai, con ricordi umbri (Siena, Carmine: Ascensione del 1512), venne poi influenzato dal Pacchiarotto; ma ben maggiori furono le impronte ricevute dai fiorentini Piero di Cosimo, Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto; né gli mancarono influssi di Raffaello stesso nel periodo fiorentino. Ebbe una concezione solida della forma, sulla quale stese netti i colori e cercò talvolta gli effetti della luce (tondo; Uffizî). Più tardi anche su di lui si fece sentire l'azione del Sodoma; e allora si disorientò e divenne fiacco (Siena, affreschi in S. Caterina). Numerose sue opere sono in Siena: affreschi in S. Bernardino (1518); Annunciazione, Visitazione (1518) e tondo all'Accademia (n. 448). Anche in altre città è frequentemente rappresentato.
Bibl.: Dagli autori anteriori al Milanesi è confuso col Pacchiarotto; G. Milanesi, Docum. per la stor. dell'arte senese, III, Siena 1856; id., nel commento alle Vite del Vasari, VI, Firenze 1881, p. 428 segg.; F. Brogi, Invent. gen. degli oggetti d'arte d. prov. di Siena, Siena 1891; B. Berenson, Central Italian Painters of the Renaissance, Londra-New York 1911, p. 210 segg.; E. Jacobsen, Das Cinquecento in Siena, Strasburgo 1910, p. 79 segg.; Crowe e Cavalcaselle, A Hist. of Painting in Italy, VI, Londra 1914, p. 8 segg. a cura di L. Douglas e T. Borenius; B. Berenson, in Dedalo, XI (1930-31), p. 766.