BARTEI (Barthei), Girolamo
Nato ad Arezzo fra il 1560 e il 1570, entrò in giovane età nell'Ordine degli agostiniani e il 22 sett. 1592 fu nominato maestro di cappella del duomo della sua città, prendendo probabilmente domicilio nel convento di S. Agostino. Per i continui impegni che lo tenevano lontano da Arezzo non potè tuttavia soddisfare le esigenze del suo servizio e le autorità ecclesiastiche lo esonerarono dall'incarico il 23 maggio 1594 per riassumerlo nuovamente il 5 giugno 1595; finché non riuscendo ad attendere con il dovuto impegno ai suoi doveri di maestro di cappeha, il 24 genn. 1597 fu sostituito nell'incarico da G. Pierozzi. La stima di cui godeva e i grandi meriti che gli erano riconosciuti lo fecero rieleggere il 18 maggio 1558, ma, dopo un mese, egli stesso rinunciò definitivamente all'incarico e partì da Arezzo; al suo posto fu eletto Gervagni. Piuttosto scarse e lacunose le notizie intorno alla sua attività in questo periodo: sappiamo soltanto che nel 1601 si trovava a Firenze, ma ignoriamo con quali mansioni e quanto tempo vi rimase. Successivamente si trasferì a Volterra e il 4 febbr. 1604 fu nominato maestro di cappella della cattedrale, mantenendo tale incarico fino al 1607. Nel 1608 fu chiamato a Roma dal generale degli agostiniani e il 14 giugno si stabilì nel convento di S. Agostino, rimanendovi fino al 1610, quando venne sostituito da T. Bassi. Nel 1616 si trasferì ad Orvieto e fu sottopriore, organista e maestro dei professi del convento di quella città. Il 28 apr. 1617 passò al convento di Marino, rimanendovi fino al 1618. Da allora non si hanno sue notizie.
Considerato un ottimo musicista, e senza dubbio il migliore dell'Ordine agostiniano, fu sempre tenuto in alta considerazione per le sue interessanti e pregevoli composizioniLa sua attività di compositore cominciò presumibilmente alia fine del XVI secolo e si distinse per i suoi "ricercari", che sono tra i più eleganti, scorrevoli e melodiosi dell'epoca.
Molte tra le sue numerose composizioni sono degne di ricordo. Nel 1592 presso l'editore Riccardo Amadino di Venezia fu pubblicato Il primo Libro dei Madrigali a cinque voci. Del 1600 è il Magnificat IV toni 4 et 5 vocum, pubblicato a Norimberga presso l'editore Paul Kauffffiann in Magnificat octo tonorum diversorum excellentissimorum authorum, Quatuor V. VII. VIII. & XII vocum.
Ancora per R. Amadino di Venezia il B. pubblicò nel 1607 Responsoria omnia, quintae, ac sextae Feriae Sabbathique maiores (sic) Hedbomadae, Paribus vocibus... una cum Zachariae cantico, ac Davidis Psalmo, ipsis feriis accomodata, dedicati al canonico di Volterra Niccolò Tani. Merita, inoltre, di essere ricordata una raccolta di Missae octonis vocibus (Laetentur caeli [sic]; missa brevis; messa della battaglia; Defunctorum)pubblicata a Roma nel 1608 presso l'editore Bartolomeo Zannetti, composta probabilmente durante la permanenza dei B. a Roma in qualità di maestro di cappella nel Capitolo generale dell'Ordine agostiniano che si tenne per la Pentecoste del 1608. Si ignora se la Messa de' morti a 8 voci inserita nella Guida Armonica... Libro Primo di G. O. Pitoni (stampata in fol. s. I. né d.; vedi Gaspari, I, p. 285) sia la stessa messa Defunctorum della raccolta sopra citata.
In queste ed altre composizioni vocali il B. riuscì a tenersi al livello dei migliori musicisti del suo tempo; tuttavia sì notano talvolta in lui certi influssi in cui è possibile scorgere le caratteristiche proprie dello stile della decadenza. Ciò si rileva con particolare evidenza nel Sanctus della Messa della battaglia che, dopo uno sviluppo dignitoso e interessante, si conclude con un ritmo troppo mosso e quasi di festa, in contrasto con lo stile sacro, sia strumentale sia vocale, della composizione.
Il 10 apr. 1609, con dedica al cardinale Scipione Borghese, il B. pubblicò a Roma presso l'editore Giovanni Battista Robbletti il Liber Primus Sacrarum Modulationum quae vulgo Motecta appellantur duabus vocibus cum Basso ad Organum accomodato. In questa raccolta sono inclusi anche alcuni motetti del nipote Raffaele Bartei, anch'egli musicista. Nell'evoluzione artistica del B. appare particolarmente interessante Il Secondo Libro delli Concerti a due voci... accomodati per sonare con qualsivoglia stromento: con la parte continua per l'organo... Opera undecima, pubblicato a Roma nel 1618 per B. Zannetti e dedicato a Vespasiano Avveduti di Orvieto. Nello stesso anno, sempre a Roma e presso il Zannetti, vide la luce Il primo libro dei Ricercari a due voci... Opera duodecima, che fu poi nuovamente stampato nel 1674 per Claudio Percimeo nella Stamperia musicale di Ancona.
È questa la sua opera più interessante per l'eleganza della forma e la novità della struttura melodica e armonica. Con il B. il "ricercare", che nella forma tradizionale era introdotto dal fugato e si svolgeva nelle varie fonne del contrappunto, assume un carattere più spigliato e scorrevole: in una epoca in cui predominano elaborazioni scolastiche prive d'eleganza e d'invenzione, naturalezza e semplicità divengono le sue caratteristiche fondamentali.
Tra tutti i compositori dell'epoca il B. si distingue per la tendenza a spezzare con la tradizione, nel tentativo di creare un nuovo linguaggio espressivo.
Fonti e Bibl.: Bibl. Apostolica Vaticana, ms. Cappella Giulia, 1,2 (2): G. O. Pitoni, Notizia de' Contrappuntisti e Compositori di Musica dell'anno 1000 in sino all'anno 1700, pp. 467 S.; G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, I, Roma 1828, p. 117 e n. 192; R. Eitner, Bibliogr. der Musik-Sammelwerke der XVI und XVII Jahrhunderts, Berlin 1877, p. 400; G. Gaspari, Catal. della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890, p. 285; 11, ibid. 1892, pp. 174, 376; IV, ibid. 1905, p. 187; L. Torchi, La musica istrumentale in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII, in Riv. musicale ital., V, 3 (1898), p. 482; F. Coradini, Il musicista aretino P. G. B.,Arezzo 1923; S. L. Astengo, Musici agostiniani anteriori al secolo XIX, Firenze 1929, pp. 19 s.; F. Coradini, La Cappella musicale del duomo di Arezzo dal sec. XV a tutto il sec. XIX, in Note d'arch. Per la storia musicale, XV, 6 (1938), pp. 251-257; J. G. Walther, Musikalisches Lex. oder musikalische Bibliothek 117-321, Kassel und Basel 1963, p. 74; Encycl. de la Musique Fasquelle, Paris 1958, p. 347; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 351; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 193.