RUGGERI, Giovanni
– Nacque a Roma il 13 aprile 1665 da Giuseppe e da Faustina Lanuti.
Il padre, stuccatore, abitava nel rione Monti nella casa di Carlo Fontana; il fratello Gregorio si dedicò anch’egli alla professione di plasticatore (Manfredi, 1995, p. 117). Ruggeri frequentò lo studio di Fontana e, nell’ambito del tribunale delle Strade, fu in rapporti con lo scultore fiammingo Erigo (Enrico) Giardé, già collaboratore di Gian Lorenzo Bernini; queste circostanze confortano parzialmente le affermazioni di Ruggeri, rilasciate nel 1693 ai suoi committenti pavesi (Ponte, 1939, p. 40), in cui vantava un discepolato berniniano, seppure di seconda generazione. Nel 1682 partecipò al concorso di scultura dell’Accademia di S. Luca a Roma (Manfredi, 1995, p. 117). Nel 1689 progettò una casa d’affitto tra via S. Paolo alla Regola e la vicina omonima piazza, mentre nel 1690 rivestì per breve tempo l’incarico di «sottomaestro alle strade» (p. 118).
Dopo aver forse accompagnato Fontana durante un viaggio in Lombardia nel 1688, si stabilì a Milano nell’autunno-inverno 1690-91 (p. 119). Nel 1690-95 progettò la ristrutturazione del castello di Chignolo Po (Pavia) su commissione dell’abate Gerolamo Cusani (Dragoni, 1995); alla morte dell’abate nel 1707 era ancora in costruzione il teatro delle Uccelliere (Dragoni, 1993). Nel 1693 venne incaricato di costruire la cappella del sodalizio dell’Immacolata nel transetto sinistro della chiesa di S. Francesco a Pavia, completata con varianti nell’avanzato Settecento (Angelini, 2017a). Al 1694 risale il progetto per la facciata a doppio portale di palazzo Cusani a Milano (Stolfi, 1999), che risulta ancora in costruzione nel 1707 (Forni, 2010). Nel 1695-96 coordinò la decorazione a stucco in S. Marco a Milano (Parvis Marino, 1998), e nello stesso torno d’anni gli si può attribuire il progetto della riforma della piazza del collegio Ghislieri a Pavia (Angelini, 2017b). Al 1696 si collocano gli apparati funebri di Maria Anna d’Austria in duomo a Milano, in collaborazione con Giovan Battista Quadrio, e nel 1700 quelli allestiti per le esequie di Carlo II (Scotti Tosini, 2000, p. 430). Negli anni Novanta del Seicento cadono anche la perduta cappella della Madonna in S. Maria alla Porta a Milano (Zanuso, 2013) e il battistero di S. Lorenzo a Milano, «in cui Ruggeri coordinò l’attività di scultori e decoratori per conferire al piccolo vano un forte coefficiente di teatralità, accresciuto dall’uso di fonti luminose schermate da lastre di alabastro e dall’impiego di marmi di diversa colorazione e grana» (Angelini, 2017a, p. 140).
Tra il 1698 e il 1717 ebbe luogo il cantiere della chiesa di S. Maria del Popolo a Vigevano (Angelini, 2016). Dagli anni Dieci s’intensificarono le attività di Ruggeri al servizio della nobiltà lombarda come progettista di ville e giardini. Secondo indicazioni documentarie (Bonavita, in corso di stampa), al 1718-22 risale la costruzione della chiesa dei Ss. Gervasio e Protasio annessa alla villa di Trenzanesio di Rodano, su committenza della famiglia Litta, per la quale nel 1719-21 Ruggeri realizzò inoltre il pergolato del giardino nel castello di Gambolò. Nel 1719 realizzò la villa Alari Visconti a Cernusco sul Naviglio (Milano; Coppa - Ferrario Mezzadri, 1987). Nel 1720-25 riformulò il Palazzo Nuovo e i giardini nel castello Visconti di Brignano, comprendenti, dopo il 1727, anche il Belvedere (Pacia, 2008). Perduta è invece la facciata della chiesa di S. Maria Maddalena a Milano, datata 1721 (Latuada, 1737; Bianconi, 1787). Nello stesso periodo (1721) Ruggeri seguì i restauri del palazzo Litta nella parrocchia di S. Eufemia a Milano (oggi noto come palazzo Recalcati, in via Amedei), in preparazione delle nozze tra Antonio Litta e Paola Visconti Borromeo Arese; nella stessa sede è dubitativa l’assegnazione a Ruggeri dell’apparato plastico dello scalone, coevo alla medaglia a fresco del soffitto, attribuita a Paolo Pagani e databile intorno al 1698 (Bonavita, in corso di stampa). L’impegno di Ruggeri nell’architettura religiosa si esplicò nella progettazione della facciata di S. Martino di Treviglio (1722-40; Galante, 1987), della chiesa di S. Carlo a Vigevano, recentemente attribuitagli (1724-36; Angelini, 2016), e infine della facciata della chiesa di S. Antonio Abate a Bergamo, annessa all’ospedale di S. Marco (1726-28), per il quale tredici anni prima egli aveva fornito una consulenza per la costruzione dell’infermeria (Colmuto Zanella, 1993). Negli anni 1726-29 progettò il teatro dei cinque rastrelli nel giardino del castello di Belgioioso, realizzato dopo la sua morte da Francesco Croce (Lomartire, 1987).
Nella definizione del profilo professionale di Ruggeri hanno pesato gravi problemi attributivi, dovuti soprattutto alle testimonianze di Marc’Antonio Dal Re. Incerte sono le attribuzioni di palazzo Trivulzio a Milano (1707-13) e di villa Griffoni S. Angelo a Castel Gabbiano (Lupis, 1986), mentre è stata sottratta al catalogo di Ruggeri la riforma settecentesca della villa Arconati Visconti a Castellazzo di Bollate (Ferrario, 1996). A un periodo anteriore alla seconda edizione delle stampe di Dal Re (1743) si fanno risalire villa Trivulzio di Omate (ampiamente rifatta) e villa Cavazzi della Somaglia (poi Litta, oggi Carini) a Orio Litta, dove nella cappella si trova il dettaglio del capitello a volute inverse che potrebbe suffragare l’attribuzione a Ruggeri (Angelini, 2016, p. 50).
Morì il 1° aprile 1729 a Milano nella parrocchia di S. Nazaro, dove viveva con la famiglia dal 1714 (Caprara, 1981, p. 277).
Ruggeri fu progettista attento alla componente sia strutturale sia emotiva della decorazione, in una sciolta alternanza di suggestioni borrominiane e berniniane, in grado di gestire complesse soluzioni spaziali e di coordinarle a raffinati apparati decorativi. Inizialmente si mostrò saldamente legato alla propria formazione romana, soprattutto nelle commissioni per i Cusani e in quelle pavesi e vigevanesi, come suggerisce l’impiego del capitello a volute inverse, di marca borrominiana, allo scopo di evidenziare l’elemento architettonico apparentemente portante (S. Maria del Popolo e S. Carlo a Vigevano). Nell’architettura dei giardini manifestò moderate aperture internazionali, rilevabili nelle strutture del cancello e del teatro di Chignolo Po, che rivelano tangenze con l’opera di Johann Bernard Fischer von Erlach, con il quale Ruggeri condivideva un comune tirocinio romano presso lo studio di Fontana. Ruggeri elaborò poi una cifra stilistica che fondeva grande nitore volumetrico e brioso decorativismo: nella villa Alari a Cernusco sul Naviglio l’ossatura strutturale è liberamente visibile, soprattutto nella facciata verso il giardino, in cui spiccano i due loggiati angolari sovrapposti, appena illeggiadriti dal rivestimento plastico.
Fonti e Bibl.: M.A. Dal Re, Ville di delizia o siano Palagi camparecci dello Stato di Milano, Milano 1726-1727, II ediz. ampliata, Milano 1743, passim; S. Latuada, Descrizione di Milano, III, Milano 1737, pp. 87-89; C. Bianconi, Nuova guida di Milano, Milano 1787, p. 157; G. Ponte, La cappella del R. sodalizio dell’Immacolata eretta in S. Francesco Grande e il carteggio dell’architetto G. R., in Bollettino storico pavese, II (1939), pp. 35-57; L. Grassi, Province del Barocco e del Rococò, Milano 1966, pp. 352-379; V. Caprara, Documenti settecenteschi inediti per la basilica di San Giorgio al Palazzo, in Archivio storico lombardo, CVII (1981), 6, pp. 273-283; M. Lupis di Santa Margherita, L’attività di G. R. alla Villa Griffoni Sant’Angelo a Castel Gabbiano, in Insula Fulcheria, XVI (1986), pp. 77-95; S. Coppa - E. Ferrario Mezzadri, Cernusco sul Naviglio. Ville e cascine, Cernusco sul Naviglio 1987, pp. 22-62; D. Galante, La “maestosa facciata del celebre Ruggeri”: il rinnovamento architettonico del sec. XVIII, in La basilica di S. Martino e S. Maria Assunta in Treviglio, Treviglio 1987, pp. 169-179; S. Lomartire, Castello di Belgioioso. “Descrizione della Villa di Belgioioso” con le incisioni di Marc’Antonio Dal Re, Certosa di Pavia 1987; G. Colmuto Zanella, G. R. e l’Ospedale Grande di S. Marco a Bergamo, in La fabbrica, la critica, la storia. Scritti in onore di Carlo Perogalli, a cura di G. Colmuto Zanella - F. Conti - V. Hybsch, Milano 1993, pp. 333-346; M. Dragoni, La ristrutturazione sei-settecentesca del castello di Chignolo Po: una traccia per la storia degli interventi, in Bollettino della Società pavese di storia patria, n.s., XLV (1993), pp. 157-170; Id., G. R. architetto dei Cusani a Chignolo Po, in Artisti lombardi e centri di produzione italiani nel Settecento. Interscambi, modelli, tecniche, committenti, cantieri. Studi in onore di Rossana Bossaglia, a cura di G.C. Sciolla - V. Terraroli, Bergamo 1995, pp. 145-149; T. Manfredi, Contributo sulla formazione e sull’attività romana di G. R., in Arte lombarda, n.s., CXIII-CXV (1995), 2-4, pp. 117-121; P. Ferrario, La “Regia Villa”. Il Castellazzo degli Arconati fra Seicento e Settecento, Olgiate Olona 1996; L. Parvis Marino, Il rinnovamento architettonico tra fine Cinquecento e prima metà del Settecento, in La chiesa di San Marco in Milano, a cura di M.L. Gatti Perer, Milano 1998, pp. 231-297; G. Stolfi, Aggiunte su Palazzo Cusani a Milano (e su G. R.), in Libri e documenti, XXV (1999), 1-3, pp. 29-36; A. Scotti Tosini, La Lombardia asburgica, in Storia dell’architettura italiana. Il Settecento, a cura di E. Kieven - G. Curcio, Milano 2000, pp. 430-435; A. Pacia, G. R. e il progetto delle coffee houses del castello Visconti di Brignano, in La nobiltà lombarda: questioni storiche ed artistiche, a cura di A. Spiriti, Treviglio 2008, pp. 71-80; M. Forni, Committenza e cantiere. Note d’archivio per palazzo Cusani a Milano, in Arte lombarda, n.s., CLX (2010 [2011]), 3, pp. 20-34; S. Zanuso, A pair of putti from palazzo Annoni and bronze sculpture of the seventeenth and eighteenth centuries in Lombardy, Milano 2013, pp. 24 s.; G. Angelini, Ricerche spaziali e soluzioni decorative nell’architettura tardobarocca lombarda. La chiesa di Santa Maria del Popolo a Vigevano (1698-1717), in Viglevanum, XXVI (2016), pp. 50-57; Id., Gli esordi di G. R. in Lombardia e l’architettura del primo Settecento a Pavia e Vigevano, in Le arti nella Lombardia asburgica nel Settecento. Novità e aperture, Milano 2017a, pp. 136-151; Id., Il Collegio Ghislieri di Pavia 1567-2017. Il complesso monumentale dal XVI al XXI secolo, Milano 2017b, pp. 56-59; A. Bonavita, Novità per G. R. nei cantieri dei Litta a Milano, in corso di stampa.