EUGENICO (Εὐγενικός), Giovanni
Nato a Costantinopoli verso la fine del sec. XIV dal trapezunzio Giorgio, diacono e sacellario di Santa Sofia, divenne diacono e nomofilace della stessa chiesa. Studiò sotto il padre, direttore di una scuola, e per qualche tempo nel Peloponneso sotto Gemisto, il futuro Pletone. Nel 1435 insegnava il greco a Giovanni Tortelli, più tardi bibliotecario di Nicolò V. Nel 1437 accompagnò l'imperatore Giovanni VIII Paleologo al concilio di Ferrara e Firenze. Sottoscrisse a malincuore il patto di unione; ma tornato in Oriente, proseguì col fratello Marco la lotta contro i Latini. Sopravvisse alla caduta di Costantinopoli (1453), su cui scrisse una monodia. Oltre a numerose opere teologiche, specie polemiche, compose orazioni consolatorie e laudative per la famiglia imperiale, lettere e poesie. Degne di speciale menzione sono le descrizioni retoriche di località (Trebisonda, Imbro, Corinto), di pitture e d'oggetti d'arte, non infelice imitazione di Filostrato.
Ediz.: Sp. Lambros, Παλαιολόγεια καὶ Πελοποννησιακά, I, Atene 1912, pp. 45-218, 271-322. La monodia su Costantinopoli, in Νέος ‛Ελληνομνήμων, V (1908), pp. 219-226.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzant. Lit., 2ª ed., Monaco 1897, pp. 117, 495 segg.; S. Salaville, in Dictionnaire de Théologie catholique, V, ii, Parigi 1912, coll. 1497-501. L'ufficiatura in onore di G. scritta dal fratello Marco è pubblicata da L. Petit, Une acolouthie de Marc Eugénicos, in Studi Bizantini, II (1927), pp. 193-235.