GIOVANNI di Garlandia
Poeta e grammatico medievale, nato in Inghilterra verso il 1180. Frequentò le scuole di Oxford e di Parigi, dove ebbe per maestro Alano di Lilla e dove assunse il nome della via nella quale abitava. Dal 1229 al 1231 fu professore all'università di Tolosa, che lasciò per rientrare a Parigi, dove continuò la sua attività didattica, di cui restano notizie fino al 1258.
Autore fecondo, compose parecchie opere d'indole grammaticale. S'interessò di questioni lessicali, metriche, ortografiche e soprattutto morfologiche, e sono notevoli i trattati della Poetria e gli Exempla honestae vitae; ma l'opera più significativa è il lungo poema De Triumphis Ecclesiae, in otto libri e in metro elegiaco, intorno a cui lavorò qualche anno, terminandolo verso il 1245. G. di G. si rifà alle prime vittorie bibliche e scende alle crociate e alla vita politica e religiosa a lui contemporanea, mettendo sullo stesso piano i fatti più diversi, dalle leggende agli avvenimenti storici, dal suo vario sapere alle vive memorie della propria esistenza. Pur essendo disordinata nella struttura generale - che è prettamente medievale per il carattere enciclopedico - e trasandata nello stile, l'opera è tuttavia interessante per la storia della cultura, delle opinioni e dei costumi del Duecento. Ma G. fu anche uno dei più importanti teorici musicali del suo tempo e influì grandemente sulla formazione della teoria del mensuralismo e sull'opera teorica dei due Franconi. Del suo trattato De Musica mensurabili positio si conoscono due lezioni riprodotte da E. H. de Coussemaker (Scriptorum, I, pp. 97 e 175).
Un secondo Giovanni di Garlandia, detto "il Giovane", visse intorno al 1300. Anch'egli teorico musicale, scrisse due trattati (Introductio Musicae e Optima introductio in contrapunctum pro rudibus); nel secondo appare per la prima volta la voce "contrapunctus".
Bibl.: G. Jacobsthal, Die Mensuralnotenschrift des XII. u. XIII. Jahr., Berlino 1871; B. Haruéau, Notice sur les øuvres de J. de G., in Notices et extraits des ms., XXVII, p. 11, 1879, p. 1 segg.; G. Mari, in Roman. Forsch., XIII, p. 885 segg.; W. Niemann, Die abweichende Bedeutung der Ligaturen in der Mensuraltheorie d. Zeit vor J. de G., Lipsia 1901; M. E. Habel, J. de G., in Mitteil. der Ges. f. deutsche Schulgesch., 1909; E. Faral, Les Arts poétiques du XIIe et du XIIIe siècle, Parigi 1923, pp. 40-46 e passim; H. Riemann, Geschichte der Musiktheorie, Lipsia 1898; J. Wolf, Geschichte der Mensuralnotation, I, Lipsia 1904-5.