DANDOLO, Giovanni
Filosofo, nato a Borgoricco (Padova) nel 1861, morto a Messina (nella cui università insegnava dal 1899) nel terremoto del 28 dicembre 1908.
Scolaro dell'Ardigò, ne professò fedelmente il positivismo, con l'intenzione di contribuire all'approfondimento delle sue dottrine. Specialmente notevoli, in questo senso, sono gli scritti della sua età matura, fra cui vanno ricordati: Le integrazioni psichiche per la percezione esterna, Padova 1898; Le integrazioni psichiche e la volontà, Padova 1900; La memoria, Messina 1903; Intorno al valore della scienza, Padova 1907; oltre agli Studî di psicologia gnoseologica, pubbl. nella Rivista di filosofia e scienze affini, 1905-1907. In questi scritti, i problemi che più interessavano il D. erano quelli della memoria, della differenza tra percezione e sensazione, del potere sintetico del soggetto nell'elaborazione dei puri dati sensibili: tutte questioni, nelle quali egli avvertiva acutamente molte delle difficoltà della concezione positivistica, finendo, pur contro le sue intenzioni, col superarne talora gli stretti confini.
Bibl.: G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, II, Messina 1921, pp. 347-66.