DALMASSO, Giovanni
Nacque a Castagnole Lanze (Asti), il 10 luglio 1886 da Emilia Giletti e da Tommaso, avvocato che, insieme al fratello Lorenzo, latinista, contribuì a dare al D. una netta impostazione storica e una profonda comprensione del mondo classico, conferendo un'impronta umanistica a molte sue opere.
Compiuti gli studi ginnasiali e conseguito il diploma presso la scuola di viticoltura ed- enologia di Alba, si laureò in scienze agrarie all'università di Milano nel i gog con una tesi di economia viticola che ebbe dignità di stampa e formò poi oggetto d'una memoria presentata all'Accademia di agricoltura di Torino (Problemi economici di agricoltura astigiana, in Annali d. R. Acc. d'agric. di Torino, LIII [1910], pp. 145-288). Assunto quale assistente presso il laboratorio di entomologia agraria di Milano, proseguì gli studi e si laureò in scienze naturali a Pavia nel 1911.
Il 1° novembre dello stesso anno ottenne la cattedra di viticoltura ed enologia a Conegliano e ivi insegnò sino alla prima guerra mondiale, quando il ministero della Guerra lo chiamò a Roma per affidargli l'organizzazione dei servizi logistici. Congedatosi il 12 marzo 1919, dopo un breve insegnamento di viticoltura presso l'istituto agrario di San Michele all'Adige (Trento), rientrò in quello stesso anno alla scuola di Conegliano. Ivi svolse, senza interruzione, per oltre un ventennio, compiti di docente, di sperimentatore e di organizzatore conseguendo la nomina a direttore dal 1° ott. 1924.
Intanto, conseguita nel 1922 anche la libera docenza in viticoltura a Milano, il D. era riuscito a dar vita ad un altro organismo con finalità volte alla ricerca: il 29 luglio 1923 venne infatti istituita la Stazione sperimentale per la viticoltura di Conegliano di cui fu nominato direttore effettivo dal 27 nov. 1925. L'intensa attività della stazione sperimentale, documentata dai volumi dell'Annuario pubblicati a partire dal 1924, consentì l'avvio di numerose ricerche interessanti il settore vitivinicolo con l'impignto di oltre 200 vigneti sperimentali nelle Tre Venezie.
Nel 1927 sposò Teresita Gurgo ed ebbe due figlie: in omaggio alle figure femminili che più gli erano state vicine i suoi discepoli, dovendo proporre un nome per alcuni fra i vitigni ad uva da tavola creati dal D., scelsero quelli della madre Emilia, della moglie Teresita, delle figlie Franca e Liana e della nipote Giovanna. Dall'autunno 1935 gli venne affidato l'insegnamento di coltivazioni arboree presso la facoltà di agraria dell'università di Milano sino al 1939, anno in cui lasciò la direzione della Stazione sperimentale di Conegliano per diventare professore ordinario di coltivazioni arboree presso l'università di Torino (1940-1956), dove tenne anche l'incarico di viticoltura per il medesimo periodo. Direttore del corso di specializzazione in viticoltura ed enologia dell'università di Torino dal 1949 al 1959, fu preside della facoltà agraria della stessa università dal 1948 al 1960, presidente dell'Accademia italiana della vite e del vino dalla fondazione, nel 1949, al 1970 ed in seguito presidente onorario e vicepresidente dell'Accademia di agricoltura di Torino, socio di varie accademie italiane e straniere, vicepresidente per molti anni dell'Office international de la vigne et du vin; primo presidente del C.I.L.O.P. (Centre international de liaisoù des organismes de propagande en faveur des produits de la vigne), ente sorto nel 1959 per coordinare a livello internazionale l'attività promozionale nel settore vitivinicolo.
Nel vasto campo delle sue ricerche sulla vite dette un contributo di particolare interesse agli studi di biologia fiorale e al miglioramento genetico, con indagini sulla germinabilità di vinaccioli e con lo svolgimento di un vasto programma di incroci volti, con lungimirante intuizione, alla creazione di vitigni capaci di dare vini fini, già pronti al consumo nella prima annata. A lui si debbono numerose nuove cultivar ad uva da vino e da tavola di notevole interesse per pregi qualitativi e attitudini produttive. Altri importanti argomenti cui si dedicò furono i portainnesti e gli ibridi produttori, di cui studiò il comportamento in numerosi ambienti. Il D. infatti può essere considerato il creatore dell'ecologia viticola in Italia avendo iniziato a fare osservazioni sistematiche nell'area di Conegliano fin dal 1931. Tale linea fu poi seguita dai suoi successori alla stazione divenuta istituto sperimentale per la viticoltura.
Allievo di G. Molon, recò numerosi contributi agli studi ampelografici: come relatore al congresso dell'O.I.V. (Office international du vin) a Lisbona nel 1938, mise a confronto i vari metodi e le diverse schede ampelografiche giungendo a proporre la classificazione attualmente in uso in Italia.
Promotore oltre che collaboratore (con una numerosa serie di descrizioni) della poderosa opera Principali vitigni da vino coltivati in Italia (voll. 5, Roma 1952-1966) condusse uno studio comparato dei vitigni ad uva da tavola "Gros Vert", "Saint-jeannet", "Servant", considerato ancor oggi fondamentale. Fu coautore del primo Lessico vitivinicolo internazionale edito dall'O.I.V. (voll. 5, Parigi 1961-1972). Una apertura a livello internazionale, the gli valse numerosi riconoscimenti dalle più prestigiose istituzioni, caratterizzò tutta la sua vita: partecipò attivamente alla realizzazione del Registre ampélographique international edito dall'O.I.V. e spinse anche i suoi allievi ad interessarsi a questo tema, apparentemente poco affascinante, ma essenziale specialmente se la raccolta dei dati non si limita agli aspetti morfologici.
Oltre all'attività scientifica svolse una opera instancabile per l'affermazione di numerose iniziative volte al miglioramento della viticoltura e dell'enologia, in patria e nel mondo. Come rappresentante dell'Italia in varie organizzazioni internazionali (anche per incarichi specifici) ebbe modo di conoscere ed osservare attentamente i principali paesi viticoli facendo puntuale resoconto di queste accurate analisi sulla stampa tecnica. Negli ultimi anni della sua attività, prosegui con entusiasmo giovanile la sua opera pubblicistica con la presentazione critica di quanto andava man mano realizzandosi nel mondo della ricerca vitivinicola.
Morì a Torino il 13 dic. 1976 ed è sepolto a Govone (Cuneo), borgo ridente di vigneti. Al D., ancora vivente, fu dedicata la cantina sperimentale dell'istituto tecnico agrario specializzato per la viticoltura e l'enologia di Marsala.
Per onorarne la memoria fu costituita la fondazione "Giovanni Dalmasso" voluta da un appassionato bibliofilo vicentino, Demetrio Zaccaria, che volle formare un primo nucleo atto a consentire lo sviluppo degli studi e delle ricerche di quel settore vitivinicolo che coinvolse il D. nella sua lunga ed operosa vita. Nel 1983 fu intitolato al suo nome l'Istituto tecnico agrario statale di Pianezza (Torino).
Autore di oltre trecento pubblicazioni, il D. compilò le voci riguardanti la vite ed il vino per l'Enciclopedia Italiana e per il Grande Dizionario enciclopedico dell'U.T.E.T. A lui si deve il volume terzo della Storia della vite e del vino in Italia edito da Gualdoni nel 1937 e recentemente ristampato dall'Unione italiana vini.
Un elenco dettagliato delle pubblicazioni del D. è riportato nel fascicolo speciale in suo omaggio de Il Coltivatore e Giornale vinicolo italiano, CVIII (1962), pp. 36-41. Oltre alle già citate, le più importanti opere del D. sono le seguenti: Problemi economici d'agricoltura astigiana, in Annali d. R. Accad. d'agric. di Torino, LIII (1910), pp. 145-288; Nozioni di viticoltura moderna, Milano 1915; in collaborazione con S. Sutto: Prove di rimedi contro le crittogame della vite, in Il Coltivatore e Giornale vinic. ital., XII (1921), pp. 364-6-8; XIII, pp. 395-99; in coll. con A. Puppo: Per un'organizzazione delle ricerche d'ecologia viticola, in Ann. d. Staz. sper. vit. enol. [Conegliano], III (1931), 2, pp. 225-33; Contributo allo studio della biologia fiorale della vite, I, Osservazioni e ricerche sull'autogamia ed eterogamia nella vite, ibid., IV (1934), 2, pp. 245-80; Uve precocissime e uve precoci, in Italia agricola, LXXI (1934), 9, pp. 781-805; in coll. con I. Cosmo e G. Dell'Oglio: Gli ibridi produttori diretti a Conegliano - Risultati di undici anni di osservazioni, in Annali sper. di agr., XIV (1936), pp. 1-433; in coll. con M. Venezia: Ilcontrollo del grado di maturità delle uve da tavola e l'applicazione del refrattometro, in Annuario d. staz. sper. vitic. enol. [Conegliano], VII (1936), pp. 195-234; L'uva Regina e i suoi sinonimi, in Italia agric., XV (1937), 5, pp. 315-325; in coll. con I. Cosmo: Contributo allo studio della biologia fiorale della vite, in Annuar. staz. sper. vitic. enol. [Conegliano], X (1941), pp. 311-379; Viticoltura moderna, Milano 1947; Problemi di viticoltura moderna, ibid. 1947; Il primo corso di specializzazione in viticoltura ed enologia per laureati, in Coltiv. e Giorn.vinic. ital., XCVI (1950), pp. 318 s.; Aspetti e problemi della viticolt. e della enologia dell'America latina e di quella mediterr., in Atti d. Acc. it. vite e vino, VIII (1956), pp. 51-65; in coll. con V. Tyndalo: Viticoltura ed ampelografia dell'URSS, ibidem, IX (1957), pp. 446-549; in coll. con G. Dell'Oglio: Vitigni ad uve da vino per ifuturiimpianti in Liguria, ibidem, XVI (1964), pp. 21-55; L'insegnamento della viticoltura e dell'enologia a livello superiore in Italia, in Coltiv. e Giorn. vinic. ital., CXI (1965), pp. 144-47; Notizie storiche sulle viti e i vini dell'Astigiano, in Vini d'Italia, XII (1969), 61, pp. 3-17.
Bibl.: G. Dalmasso, Curric. vitae, Milano 1939; In omaggio al prof. G. D., in Coltivatore e Giornale vinic. italiano, CVIII (1962), I, pp. 1-41 (fasc. speciale in onore del D.). Necrologi, in Ann. d. fac. di scienze agr. di Torino, XI (1978), pp. 3-23, e in Ann. d. Acc. di agric. di Torino, CXX (1978), pp. 313-28; T. Eynard, Studio ampelografico ed ampelometrico di alcuni incroci da vino del prof. G. D., in Atti d. Accademia italiana vite Vino, XV (1964), pp. 285-375; Id., Idem. Nota II. Vitigni ad uva bianca, in Ann. della facoltà agraria di Torino, III (1966), pp. 203-96; R. Paglietta, Presentazione di alcuni incroci Dalmaxo di uve da tavola, in Coltiv. e Giorn. vinic. ital., CXXIII (1977), pp. 1-4; M. Bovio-R. Paglietta-A. Schneider, Présentation de variétés de raisin de table obtenues par le prof. G. D., in Symp. intern. Raisin de Table-Raisin Sec., Heraklion 1982, pp. 24 s.