CICCONETTI, Giovanni
Nacque a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti, il 22 genn. 1872 da Andrea e Clementina Corazza. Seguì il corso di studi universitari presso la scuola di applicazione di Roma e vi si laureò in ingegneria civile il 16 nov. 1894, Il 1° nov. 1895 fu nominato assistente presso l'istituto di geodesia e topografia dello stesso ateneo, ove rimase fino al 15 ott. 1899, Nel triennio 1899-1902, essendo risultato vincitore dei relativo concorso pubblico, ricoprì la cattedra di topografia e disegno topografico presso l'istituto tecnico statale per geometri di Udine. Vinto un altro concorso pubblico, dal 1° genn. 1903 all'ottobre 1914 fu titolare della stessa cattedra presso l'istituto tecnico statale per geometri di Napoli. In questo periodo, e precisamente dal 1905 al 1914, fu anche coadiutore alla cattedra di geodesia teorica dell'università di Napoli. Passò poi, nell'anno scolastico 1914-15, in base a sua domanda, all'istituto tecnico statale per geometri di Pisa e qui ottenne anche l'incarico dell'insegnamento di topografia presso la scuola superiore di agraria.
Nell'anno 1915 ebbe l'incarico dell'insegnamento di geodesia teoretica presso la facoltà di scienze dell'università di Pisa, incarico che il C. tenne fino al 16 dic. 1919, Risale a questultima data la sua nomina a professore di geodesia e topografia presso la scuola di applicazione d'ingegneria di Palermo. Nel dicembre 1921 fu trasferito a Pisa, dove, nel dicembre 1922, fu nominato professore straordinario stabile di geodesia e topografia, conservando l'incarico per l'insegnamento di geodesia teorica. Dopo essere stato nominato, il 1° dic. 1921, professore ordinario di geodesia e topografia presso l'università di Pisa, il 15 dic. 1923 ottenne il trasferimento presso la stessa cattedra della scuola di applicazione di Roma. Presso tale sede egli rimase fino al collocamento a riposo, nell'ottobre 1942, ricoprendovi anche la carica di direttore dell'istituto, di geodesia e topografia, l'incarico dell'insegnamento di cartografia per il corso di laurea in scienze geologiche e anche.la carica di direttore della scuola di applicazione dal 1927 al 1934.
Nel 1942 si ritirò nella sua villa di Catino (Rieti), dove morì il 17 febbr. 1953. Era membro ordinario della Commissione geodetica italiana, del Comitato italiano per la geodesia e la geofisica, del Consiglio nazionale delle ricerche, dell'Associazione aereonautica italiana, della Società italiana per il progresso delle scienze.
Nel 1895ebbe inizio l'attività scientifica del C., dapprima sotto l'egida di V. Reina, periodo che ebbe come prevalente campo d'indagine le osservazioni geodetiche e topografiche, la tecnica strumentale ed il confronto tra i dati teorici e quelli di rilevamento. Sono da ricordare, tra i lavori appartenenti a questo primo ciclo, le Ricerche sul coefficiente di rifrazione in Roma, in Memorie d. Soc. ital. d. scienze detta dei XL, s. 3, X (1896), pp. 124-172;le Determinazioni pianimetriche ed altimetriche eseguite in Roma nel 1896, in Annali d. Soc. d. ing. e arch. ital., VI (1897), pp. 451-470; VII (1898), pp. 58-79, con cuivennero fissate le posizioni planimetriche ed altimetriche di molti caposaldi situati non solo entro la città di Roma, ma anche nei dintorni; particolare interesse riveste in questo lavoro la compensazione delle misurceffettuata mediante la teoria dei minimi quadrati, che per quel tempo aveva carattere quasi novatorio. Interessanti sono pure il Nuovometodo per determinare le posizioni planimetriche ed altimetriche di un punto con le sole misure angolari compiute nel medesimo, in Annali d. Soc. d. ing. e arch. ital., VII (1898), pp. 265-275;e l'opera Altimetria barometrica, pubblicata a Roma nel 1899.
Il problema del rilevamento planimetrico e altimetrigo di un punto con le sole misure angolari effettuate su questo prese il nome, nella letteratura tecnica, di "problema del Cicconetti"; esso venne ripreso dopo circa quarant'anni, con altri procedimenti analitici e grafici, da A. Marcantoni, da G. Silva ed altri. Tale problema trova applicazione, sotto determinate condizioni, anche nel settore della restituzione fotogrammetrica.
Nel campo sperimentale dell'altimetria barometrica il C. effettuò il rilevamento del disliveIlo esistente tra Roma e Monte Cavo svolgendo una critica dei risultati ottenuti con formule usate ordinariamente e dovute a P. S. Laplace, P. Ballada di Saint Robert ed altri e confermando le leggi di K. M. Bauernfeind (Confronto sperimentale tra leprincipali formule dell'altimetria barometrica, in Memorie d. Soc. ital. d. sc. detta dei XL, s. 3, XII [1902], pp. 109-122).
Al secondo periodo dell'attività scientifica del C. appartiene una ricchissima messe di memorie e lavori; è particolarmente significativa la relazione pubblicata a Roma dalla casa editrice Loescher nel 1902 di un complesso di misurazioni effettuate per dedurre il coefficiente di rifrazione terrestre e studiare le eventuali variazioni diurne ed annuali mediante una stazione-nella specola dell'istituto tecnico di Udine ed una stazione. distante 18 chilometri e con un dislivello di circa 600 metri, sul campanile della chiesa di Subit (prov. Udine). Sull'argomento, il C. tornerà più tardi pubblicando le Ricerche sulla rifrazione geodetica, in Mem. della Soc. ital. d. scienze..., s. 3, XIX (1916), pp. 119-138. Rivestono del pari interesse la Determinazione astronomica di azimut eseguita nel 1905 sulla specola dell'Università di Napoli, Napoli 1906, la determinazione dell'Azimut assoluto del R. Osservatorio vesuviano sull'orizzonte dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte a Napoli, in Rendic. d. Accad. naz. d. Lincei, cl. di sc. fis., mat. enat., s. 5, XXVI (1917). pp. 219-224, e La latitudine astronomica del R. Osservatorio vesuviano determinata nel 1910 (Bologna 1915). Tutte queste pubblicazioni costituiscono la punta di diamante di una serie di determinazioni geodetiche condotte per via astronomica che, tra l'altro, portarono al valore di 3, 4 secondi d'arco la componente meridiana della deviazione della verticale rispetto alla normale. Le memorie Strumenti diottrici a obiettivo composto usati in geometria pratica (in Atti d. R. Acct. d. sc. di Torino, LI[1916], pp. 1197-1213, 1271-1309), e Sulla determinazione dell'ingrandimento di un cannocchiale col dinametro (ibid., LIV [1918-19], pp. 8-12) e l'opera Fili e nastri metallici nella misura di basi geodetiche (Pisa 1918), e Il livello Zeiss-Wild col dispositivo per lo spostamento parallelo in altezza della visuale (ibid. 1922) costituiscono i documenti più significativi dell'attività di ricerca del C. nel settore strumentale applicativo delle misurazioni geodetiche.
Tra il 1918 ed il 1948 il C. portò il suo contributo di geodeta alla determinazione delle condizioni statiche della torre di Pisa; ano scopo, nel 1918, egli effettuò una nuova determinazione della poligonale individuata dai caposaldi stabiliti dal Pizzetti sette anni prima nella piazza dei Miracoli ed un nuovo rilevamento di tutte le misure angolari. Nella relazione presentata all'opera della primaziale di Pisa (Condizioni statiche della torre di Pisa, Pisa 1918) venne messo in evidenza un aumento di 3 mm dello strapiombo, rispetto a quello misurato dal Pizzetti, e venne sottolineata la necessità di ripetere. nel tempo le misure. Tale opera venne così annualmente ripetuta fino al 1948 portando il C. a concludere che lo strapiombo della torre aumentava progressivamente di i mm all'anno. Di particolare interesse sono anche le Determinazioni astronomiche e geodotiche eseguite in Pisa e sul monte Serra, in Annali d. Univ. toscane, n. s., VII (1922) pp. 221-264, in cui il C. mise in luce il comportamento del geoide nella zona di Pisa stabilendo per la la torre di S. Agnese in Pisa una, deviazione di latitudine di +6",14 e di azirmit di - 6",46 e per il Monte Serra deviazioni corrispondenti di +9",7 e +1",12, ed effettuando il riattacco geodetico della specola di S. Agnese.
Nel Trattato di geodesia e topografia, che venne per la prima volta pubbi. da Vallardi (Milano) nel 1938, è raccolta la summa geodetico-topografica del C.; tale opera sarà ancora per molto tempo ricordata nella storia dei trattati di topografia e geodesia, di cui costituisce una pietra miliare.
Fonti e Bibl.: Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, fascicolo personale; necrol. in Riv. del catasto e dei servizi tecnici erariali, n.s., VIII (1953). pp. 13-18; Un secolo di progresso scientifico ital., II, Roma 1939, p. 166.