CICALI, Giovanni
Nacque a Montegatini Terme (Pistoia) il 25 luglio 1875 da Francesco ed Elena Tacchi. Trascorse la prima giovinezza a Grosseto, ove il padre esercitava una prospera attività di commercio. Seguì gli studi medi a Firenze e quindi quelli di ingegneria a Pisa e a Torino, ove si laureò in ingegneria industriale nel 1899, Subito dopo la laurea entrò nella sezione piemontese dell'allora Associazione utenti caldaie a vapore, ora Associazione nazionale per il controllo della combustione (A.N.C.C.), nella quale ricoprì cariche direttive.
Sono di quegli anni le prime pubblicazioni scientifiche e tecniche, che comprendono inizialmente pubblicazioni su argomenti vari: sugli avvisatori di sicurezza per le tramvie elettriche e sugli avvisatori elettrici di incendi (Due nuovi avvisatori elettrici, Torino 1899), su La perforatrice Brandi, allora impiegata in Italia per il traforo del Sempione, in L'Ingegneria civile e le arti industr., XXVII (1901), pp. 8 s.; su Un calorifero a bassa pressione, in L'Energia, II(1906), 2, pp. 11-15; su Il motore Diesel, ibid., III (1907), 5, pp. 60-63; 6, pp. 73-77; 7, pp. 93-99; su un dispositivo di rialimento dell'acqua nelle caldaie a vapore, mediante sollevamento a emulsione a un separatore sopraelevato (Anello di acqua e, vapore in L'Industria, XXIV [1910], 32, pp. 1-7); Sualcuni fenom. del funzion. delle motrici termiche, Torino 1911 e sulla Proposta di un accumulatore termico a rapida circolazione, ibid.1911.
Compaiono presto le prime memorie sulla separazione delle miscele attraverso La centrifugazione dei miscugli (in L'Energia, III[1907], 2, pp. 12 ss.) e la liquefazione e separazione delle miscele gassose contenenti idrogeno (Centrifugazione dei miscugli. Disoliatore centrifugo, ibid., 7, pp. 12 ss.), accanto a quelle su problemi di meccanica applicata, quali l'impiego di Quadrilateri ad elementi di lunghezza variabile per la moltiplicazione di velocità di rotazione (in Rivista tecnica. V[1905], II, pp. 7 s.); le Trasmissioni a cingoli a grandirapporti di velocità, Torino 1907; la Teoriae critica dell'autoloc, in L'Industria, XXII (1908), 12, pp. 1-11; Un freno dinamometrico, per motori veloci, ibid., XXIV (1910), 33, pp. 1-8 e soprattutto sulle macchine e apparecchiature termiche e idrauliche. Sono da ricordare tra queste le memorie sulla distribuzione delle macchine a vapore alternative, allora in pieno fiorire, tra cui la Proposta di un nuovodiagramma per la distribuzione del vapore (in L'Ingegneria civ. e le arti industr., XXVI [1901], pp. 7 s.); gli studi di Nuove disposizioni cinematiche ad inversione di marcia permacchine a doppio distributore (Torino 1911). L'attività di ricerca del C. si orientò poi nei cambi della meccanica dei fluidi e della termodinamica: capisaldi ne sono la memoria teorico-sperimentale Contributo alla teoria della emulsione e sue applicazioni, Torino 1910, con elaborazioni critiche, che ha fornito basi scientifiche per le pompe a emulsione, e quella Sui potenziali e diagrammi termodinamici con applicazione alle motrici termiche, ibid. 1911.
In questo periodo il C. entrò come assistente all'istituto di macchine del politecnico di Torino. Sposò Teresa Scioldo, figlia di Grato, libraio editore di pubblicazioni didattiche.
Nel 1912 il C. vinse il concorso alla cattedra universitaria di macchine termiche e idrauliche e fu chiamato a Bologna alla scuola di applicazione per gli ingegneri, oggi facoltà di ingegneria. Fu eletto socio dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna nel 1925, vinse l'ambito premio Colombo dell'Istituto scientifico di fisica lombardo per il 1924-1927.
Nel 1914 il C. pubblicò a Torino alcune importanti memorie: Fenomeni relativi allo spazio nocivo delle macchine a vapore; Sulla determinazione della velocità periferica di massimo rendimento sulle turbine a salti di velocità; Alcune questioni fondamentali sulle politropiche e diagrammi entropici; Alcuni teoremi sui cicli a gas; Effetto della compressione prolungata e con sottrazione di calore; Alcune proprietà dei potenziali termodinamici e potenziale politropico; Osservazioni sopra il potenziale termodinamico totale e sul principio dello stato iniziale e finale; L'energia utilizzabile nei processi meccanici ed il teorema del massimo lavoro. Fece seguito una memoria su La dinamica dei fluidi dal punto di vista energetico (Bologna 1915). A questi lavori si affiancano quelli su Ilcolpo d'ariete torsionale (Torino 1916) e le Ricerche sull'elica aerodinamica (ibid. 1916), che testimoniano della vastità di interessi dei Cicali.
Nel campo delle macchine, il C. affrontò con queste trattazioni argomenti di viva attualità e spesso con idee originali, ampiamente diffuse anche nel suo insegnamento universitario. Inserì i risultati dei suoi studi nei.trattati Fondamenti scientifici di fluidodinamica (Bologna 1924), Fondamenti scientifici della macchine a turbina (ibid. 1928) e Tecnica del freddo e crioscopia (ibid. 1938).
Nella grande guerra rivolse tutta la sua attività allo studio delle macchine belliche, con originali proposte sui lanciafiamme sotto forte pressione, sui gimnoti e sulle mine oscillanti contro i sottomarini, sui proiettili esplosivi, sull'iperalimentazione dei motori d'aviazione: proposte che in parte trovarono poi applicazione.
Ricordiamo in particolare uno studio sulla stabilità di un grande serbatoio pensile in acciaio, costruito per la prova dei. sistemi di ancoraggio di mine gettate dall'alto, pubblicato più tardi (Sulla ricerca di stabilità di un serbatoio pieno diacqua, alla caduta dei gravi nell'acqua, Bologna1926), che evidenziò la dissipazione della massima parte dell'energia di caduta nel sollevamento dell'ondata, con limitazione delle pressioni sulle pareti del serbatoio.
Particolare menzione va riservata all'attività picinieristica di ricerca e di promozione industriale del C., a partire dal 1920, nel campo della scomposizione delle miscele gassose (cfr. La scomposizione delle miscele ed il principio di sostituzione fisica nella fase gassosa, in Atti d. Accad. d. sc. d. Istituto di Bologna, LIII [1925], pp. 83-90) e della sintesi dell'ammoniaca. In quegli anni era stata presentata la proposta dell'ing. L. Alazza sulla centrifugazione delle miscele gassose (che solo oggi pare trovare sviluppo nella concentrazione degli isotopi d'uranio), ma soprattutto della scomposizione delle miscele gassose attraverso la condensazione frazionata e la distillazione e rettificazione delle miscele. Il C. si inserì vivacemente nel dibattito, con i suoi studi: e proposte per la produzione di idrogeno puro dal gas d'acqua e per la liquefazione e scomposizione economica dell'aria (cfr. Nuovo procedimento per liquefare l'aria con ricerche analitiche relative ai gas, in Atti d. Accad. d. sc. d. Istit. di Bologna, LIV[1926], pp. 1-7).
Secondo la prima proposta il gas d'acqua veniva parzialmente depurato dall'ossido di carbonio attraverso una condensazione frazionata e liberato poi totalmente dal forte residuo inquinante di ossido di carbonio mediante operazioni di distillazione e rettifica, previa addizione di azoto a sostituire l'ossido di carbonio condensato (principio di sostituzione). Secondo l'altra proposta, una parte dell'aria veniva condotta all'apparato a bassa pressione, mentre la restante aria, compressa ad alta pressione, forniva il necessario freddo in parte attraverso l'espansione in una macchina motrice (espantore) ed in parte per laminazione.
Queste proposte formarono oggetto di brevetti, per il cui sfruttamento il C. fondò nel 1923 la Società brevetti Cicali a Firenze, che sviluppò e condusse la costruzione di macchine e impianti per la liquefazione e separazione delle miscele gassose, soprattutto nel campo della produzione, di ossigeno e azoto purissimi.
Nella ricerca scientifica e tecnica il C. fu portato, dalla sua cultura originale ed eclettica, alla ricerca delle soluzioni più generali e comprensive per la rappresentazione dei fenomeni in campi apparentemente assai lontani e generalmente trattati separatamente. Rientra in questa sua attività la tenace ricerca sui concetti dei potenziali politropici e sulla loro estensione, dalle questioni di equilibrio termodinamico per le quali erano stati studiati. alle questioni degli equilibri e dei sistemi elastici. Purtroppo tali ricerche, condotte nell'ultimo periodo della sua vita, non poterono raggiungere il traguardo finale.
Il C. morì a Bologna l'8 marzo 1952.
Fonti e Bibl.: Necrol., in Annuario d. Università di Bologna, 1950-51-52, pp. 171 ss.; commem, in Boll. d. Associazione laureati della facoltà di ingegneria di Bologna, 1962, pp. 4 ss.; Roma, Ministero Pubblica Istruzione, Direz. gener., Istruz. Univ., fasc. personale.