CIARDI-DUPRE, Giovanni
Di famiglia fiorentina, nacque ad Arosa in Svizzera (Cantone dei Grigioni) l'11 marzo del 1905 da Giuseppe, glottologo, e da Teresa Vandoni. Studiò medicina e chirurgia nell'università di Firenze, ove si laureò nel 1931; durante gli anni del corso divenne allievo interno dell'istituto di anatomia umana normale diretto da G. Chiarugi e col suo maestro, dopo essersi laureato, rimase ancora per due anni come assistente incaricato e poi, superate le prove del concorso nazionale a Roma, come assistente di ruolo. Tale titolo il C. conservo quando la direzione dell'istituto, lasciata dal Chiarugi nel 1934 per limiti di età, fu affidata ad I. Fazzari. Dopo aver prestato il regolare servizio militare nel 1932-31 nel 1934 fu nominato dissettore anatomico presso l'Accademia di belle arti di Firenze e nel '38 conseguì la libera docenza in anatomia umana normale. Superato il periodo bellico, durante il quale tra l'altro era riuscito a fuggire dal Nord dove i Tedeschi lo avevano deportato e a passare le linee per tornare a Firenze, riprese l'attività scientifica e didattica: incaricato dell'insegnamento e della direzione dell'istituto di anatomia umana normale nell'università di Siena per tre anni, poi nell'anno accademico 1947-48 nell'università di Parma, divenne professore straordinario della disciplina nell'università di Sassari. In questa sede, dopo aver vinto il concorso di Bari, divenne ordinario e per molti anni fu preside della facoltà. Il 1° febbr. 1962, infine, fu chiamato all'insegnamento e alla direzione dell'istituto di anatomia umana normale nell'università di Napoli.
Formatosi alla scuola del Chiarugi, ne subì profondamente l'influsso del preminente orientamento embriologico, e all'embriologia dedicò numerose ricerche. Lo studio accurato dello sviluppo e dell'accrescimento delle formazioni anatomiche di volta in volta esaminate costituì,. inoltre, una valida base per l'interpretazione della loro attività funzionale: conseguentemente la ricerca morfologica del C. non fu statica e meramente descrittiva, bensì un contributo caratterizzato da un netto orientamento fisiologico a vari argomenti di anatomia macro- e microscopica.
L'indirizzo morfofunzionale degli studi del C. culminò nell'originale ricerca sulle ossa del piede e sulla genesi dell'obliquità del calcagno e la formazione della volta plantare dell'uomo: in base all'accurato esame della forma delle ossa che compongono la volta plantare e dell'attività dei muscoli che su queste si inseriscono, egli sostenne che la caratteristica conformazione della volta stessa e il risultato delle continue sollecitazioni muscolari che nel torso dello sviluppo del piede si esercitano sulle ossa che lo compongono (Problemi fanzionali in rapporto alla morfogenesi del piede umanò, in Atti d. Soc. it. di anatomia, XI conv. sociale di Milano. 1-4 ott. 1953, in Monit. zool. ital., LXII [1954], Suppl., pp.13-40).
Ma già in tutti i lavori precedenti il C. aveva chiaramente mostrato questo orientamento. Basterà ricordareIe ricerche condotte sui primi stadi di sviluppo dell'apparato urogenitale maschile, che gli consentirono di dimostrare come l'otricolo prostatico rappresenti non già il tratto terminale dei canali di Müller nel maschio, bensì una diretta proliferazione del seno urogenitale e quale sia l'importanza dei mesenchima come fattore organogenetico nella morfogenesi della zona prostatica dell'uomo (Rapporti tra epitelio del collicolo seminale e differenziazione e significato dell'otricolo prostatico, in Arch. ital. di anat. e di embriol., XXXIX [1937], pp. 485-561; Sulla presenza e interpretazione di residui della porzione più caudale dei condotti di Müller in due feti umani di sesso maschile, ibid., XI, [1938], pp. 446-458; Osservazioni sullo sviluppo della parete prostatica del muscolo sfintere striato dell'uretra, in Monit. zool. ital., LI [1940], pp. 99-111; Contributo al meccanismo della evoluzione del cordone genitale del maschio, in Arch. ital. di anatomia e di embriol., XLIV [1940], pp. 223-81). Importanti furono anche i suoi studi sulla miorfogenesi del cavo rettoseminale (Suirapporti e strutture del cavo rettoseminale nei primi mesi di vita fetale, in Monit. zool. ital., XLVIII [1937], pp. 220-228), sul calibro dell'arteria femorale (Osservazioni preliminari sul comportamento del calibro dell'arteria femorale nell'uomo, ibid., XLIX [1938], pp. 202-208), sull'istogenesi e sulla morfogenesi del sistema muscolare con particolare riferimento ai muscoli della radice dell'arto superiore (Contributo allo studio dell'istogenesi muscolare [Osservazioni sopra alcuni stadi dello sviluppo del muscolo trapezio dell'uomo], in Arch. ital. di anat. e di embriol., XLI [1939], pp. 1-164; Studio sistematico, in materiale umano, dello sviluppo dei muscoli elevatori della scapola, dentato anteriore, romboide e dentato posteriore, superiore ed inferiore, I, Il periodo della differenziazione, ibid., XLVIII [1946], pp. 213-299).
Appassionato cultore di embriologia, il C. possedeva una ricca collezione di embrionì umani in sezioni seriate, che utilizzò per le sue ricerche (oggi nell'ist. di anatomia umana normale dell'università di Napoli). Era inoltre amante e intenditore di arte, e nella sua villa di Fiesole aveva raccolto opere di pittura e di scultura, comprendenti numerosi bozzetti, gessi e modelli eseguiti dal suo avo lo scultore Giovanni Duprè.
Sofferente di gravi disturbi circolatori, morì a Genova il 27 aprile del 1964.
Bibl.: Necr. in Ricerche di morfologia, XXX (1964), pp. VII-X; P. Verga, G. C.-D., in Università degli studi di Napoli. Annuario dell'anno accad. 1964-65, Napoli 1965, pp. 417-420.