PASSERI (anche Passari), Giovanni Battista
Pittore e scrittore, nato a Roma circa il 1610, ivi morto il 22 aprile 1679. Zio di Giuseppe Passeri (v.). Formatosi principalmente sull'esempio del Domenichino, non ha lasciato nella pittura orme durevoli, per quanto abbia raggiunto la dignità di principe dell'Accademia di S. Luca. Si è anche dilettato di poesia, ma la sua fama è raccomandata esclusimmente alle Vite dei Pittori Scultori e Architetti che hanno lavorato in Roma, morti dal 1641 al 1673, pubblicate a Roma, quasi un secolo dopo la sua morte, nel 1772.
Sono 36 biografie, ordinate cronologicamente secondo l'anno di morte degli artisti: la prima è dedicata al Domenichino, l'ultima a Salvator Rosa. Tra le altre biografie sono particolarmente da ricordare quelle di Guido Reni, di Francesco Duquesnoy, del Mochi, del Lanfranco, dell'Albani, del Sacchi, di Nicola Poussin, del Guercino, del Borromini, di Pietro da Cortona. È una delle fonti più importanti per l'arte italiana del sec. XVII. L'autore, a differenza del Bellori di cui è contemporaneo, non ha grandi preoccupazioni d'ordine teoretico, ma con la scelta degli artisti di cui narra la vita mostra assai bene di volersi occupare soltanto delle figure più rappresentative del suo tempo. È da notare che ha capito l'importanza del Borromini; del Bernini è rimasto invece sempre irriducibile nemico. Assuefatto a vivere in mezzo agli artisti, e artista apprezzato, almeno nel mondo ufficiale, egli stesso, ha saputo scrivere un libro vivo, che mostra con bella evidenza l'attività artistica a Roma durante il sec. XVII. L'edizione delle Vite curata da J. Hess (Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, XI), Lipsia 1934, completa e corregge il testo con l'aiuto di quattro manoscritti.
Bibl.: Cenni biografici di G. B. P. sono nel Discorso premesso all'ed. 1772. V. inoltre: J. Schlosser, Die Kunstliteratur, Vienna 1924, pp. 413 e 423; J. Hess, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con bibl.).