BRENNO (Brenni, Breni), Giovanni Battista
Mancano notizie biografiche di questo stuccatore, di famiglia originaria di Mendrisio. Appartenne a quella generazione di artisti girovaghi italiani che approfittando della carenza di manodopera locale idonea nei paesi di lingua tedesca, soddisfecero con le loro opere di un virtuosismo esasperato le esigenze di prestigio dei committenti del paese ospite.
Nel 1676, insieme con F. Maderni e D. Martinetti e sotto la direzione dell'architetto capo della corte elettorale di Baviera, E. Zuccali, il B. lavorava agli stucchi della prima canonica di Altötting, dove è di nuovo documentato, nella seconda canonica, nel 1684. Nel luglio 1694 il suo nome appare nei registri contabili della fabbrica del monastero di Ebrach, dove nell'anno precedente aveva lavorato Francesco Giulio, probabilmente suo parente: sono del 1694 l'altare di S. Giovanni e dell'anno seguente i sette altari delle cappelle dell'abside. Il 26 genn. 1696, sempre a Ebrach, il B. s'impegnava a decorare la parete meridionale del transetto con il portale della sagrestia e il monumento al primo abate di Ebrach, oltre alla sagrestia, al chiostro e alla sala capitolare. per un compenso di 3.400 talleri imperiali. Per eseguire il Miracolo della Pentecoste, sulla parete sud del transetto, egli impiegò sei stuccatori per quarantotto settimane. Il B. si stabilì quindi a Bamberga dove la sua attività è documentabile per una quindicina di anni. L'abate Ernst von Guttenberg gli affidò la decorazione a stucco della cappella dei prelati nel 1699, e l'anno seguente quella del refettorio del convento di S. Michele. Contemporaneamente ebbe inizio l'attività del B. nella chiesa dei gesuiti di Bamberga: altare maggiore (1700-01), altare della Madonna (1706-07), altare della Croce (1708-10), pulpito (1708-13). È ignota la data della sua morte, ma è significativo che dal 1713 circa il suo rivale, il maestro tedesco Johann Jacob Vogel, riuscì ad ottenere la maggior parte delle commissioni a Bamberga. Suoi figli furono Carlo Enrico, Antonio e Giovanni (o forse Francesco) Giulio (Guldan, p. 203)
Fonti e Bibl.: J. H. Jäck, Leben und Werkeder Künstler Bambergs, I, Erlangen 1821, p. 41; Die Kunstdenkmäler Bayerns,Oberbayern, III, München 1905, p. 2414; R. A. L. Paulus, DerBaumeister Henrico Zuccali am kurbayerischen Hofezu München, Strassburg 1912, p. 22; F. F. Leitschuh, Bamberg, Leipzig 1914, p. 156; O. Blüth, J. J. Vogel und die Stuckaturen in Oberfrankenvon 1680-1740, tesi di laurea, Frankfurt 1922, pp. 39-41; C. F. Rupp, Der Dekor des Bandwerkstils und des frühen Rokoko in Franken, Erlangen 1934, p. 6; L'opera del genio ital. all'estero, F. Hermanin, Germania, II, Roma 1935, pp. 29, 65; D. Trepplin, Bau und Ausstattung des Klosters Ebrach im 17. und 18. Jahrhundert, Berlin 1937, pp. 23 s., 33-36, 55-62; H. Mayer, DioKlosterkirche zu Ebrach, München 1938, pp. 3, 7, 19; Id., Die Kunst des Bamberger Umlandes, Bamberg 1952, pp. 14, 56 ss.; Id., Bamberg alsKunststadt, Bamberg-Wiesbaden 1955, pp. 183 s., 301 s., 304; K. Sitzmann, Künstler und Kunsthandwerker in Ostfranken, Kulmbach 1957, pp. 74 s.; L. Döry, Die Tätigkeit italienischer Stuckateure 16501-1750im Gebiet der Bundesrepublik..., in Arte e artisti dei laghi lombardi, II, Como 1964, p. 132; E. Guldan, Quellen...,ibid., pp. 171, 203, 206, 209; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 582.