BARATTA, Giovanni
Scultore, nato il 13 maggio 1670, morì il 21 maggio 1747 a Carrara. Allievo dell'Accademia di S. Luca, si distinse a Roma, e ottenne la commissione delle statue di Paolo e Bandinello Sauli per la gran sala del consiglio di Genova, spezzate nei moti del 1796. Nella stessa città scolpì le statue della Vergine sulla facciata della chiesa di Carignano; due statue per il palazzo reale; il gruppo di Enea e Anchise per la fonte di piazza Fossatello; le tombe degli Spinola in S. Caterina. In Torino sono statue del B. nella facciata della chiesa di S. Teresa e I quattro dottori della chiesa alla Veneria. In Toscana lavorò a Livorno, nel duomo e a S. Ferdinando; a Pisa in S. Michele in Borgo; a Lucca una grandiosa edicola in S. Frediano, già in S. Ponziano; a Firenze le statue di S. Tomaso in S. Michele degli Antinori e il grande e bello altorilievo di Tobiolo con l'angelo in S. Spirito. Fu onorato da principi d'Italia e di fuori e insignito del titolo di conte dal duca di Massa.
La famiglia Baratta fu dedita per secoli ai lavori del marmo. Si ricordano: Francesco (morto nel 1666: v. sopra), scultore; Giovan Maria, suo fratello, architetto; Andrea che scolpì per la famiglia ducale di Modena i busti del duca Francesco e del cardinale Rinaldo, e il gruppo di Nettuno ed Anfitrite (1690); Giovan Maria junior e Giovanni d'Isidoro, anche scultori, entrambi attivi nel sec. XVIII.
Bibl.: G. Campori, Memorie... degli scultori, architetti, pittori,... di Carrara, Modena 1873; L. Ozzola, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.