BACCI, Giovanni
Nacque a Belforte all'Isauro (Pesaro) il 7 marzo 1857; giovanissimo, si trasferì in Lombardia, frequentò l'Istituto tecnico di Corno e fece le sue prime armi sul terreno politico scrivendo per un giornale locale, il Baradello,che si pubblicò dal luglio 1878 al luglio 1884. Egli si ispirava allora alle idee di rinnovamento sociale propugnate da A. Bertani e F. Cavallotti; ma dal movimento democratico-radicale si orientò ben presto verso posizioni socialiste, negli anni in cui stava sorgendo in Italia il Partito dei lavoratori. Di questa sua evoluzione fanno fede i saggi ch'egli venne pubblicando, tra il 1848 e il 1893, sui rapporti tra F. Cavallottie A. Costa, sul diritto di proprietà e sul pensiero di Mazzini, oltre alla sua attività giornalistica, comr direttore della Rivista di Ferrara, dal 1882 al 1886, del quotidiano democratico Mentana (29 gennaio-23 febbraio 1887) e di quello radicale La provincia di Mantova, a partire dal 1889. Quando entrò ufficialmente nelle file del Partito socialista, nel 1903, mise a disposizione dei suoi compagni di lotta questo ltimo giornale, che continuò a dirigere ino al 1907; fu consigliere provinciale di antova e di Ravenna e segretario della amera del lavoro di Ravenna. Dopo la vittoria della sinistra rivoluzionaria al ongresso di Reggio Emilia (1912), il B., come esponente di questa tendenza, fu ncaricato della direzione dell'organo del artito Avanti!
Durante la direzione del B., dal luglio all'ottobre 1912, il giornale non mutò sostanzialmente atteggiamento politico: conferma del fatto che le posizioni della sinistra rivoluzionaria non dífferivano molto, in concreto, da quelle della sinistra riformista.
Durante il periodo in cui il Mussolini fu direttore dell'Avanti! (dicembre 1912-ottobre 1914) il B. lo affiancò come direttore amministrativo. Dopo le dimissioni di Mussolini, il B. divenne, insieme con C. Lazzari e G. Menotti Serrati, membro di un comitato di direzione del giornale, nominato in rappresentanza della direzione del partito, di cui il B. faceva parte.
Il B. fu deputato per l'Emilia nella XXV (1919-21) e nella XXVII (1924-29) legislatura. Eletto al parlamento, dovette dimettersi dalla direzione del P.S.I. quando il consiglio nazionale del partito, a Firenze (11-13 genn. 1920), proclamò la incompatibilità tra le due cariche. L'attività parlamentare del B. non fu però mai molto intensa. La sua tesi, affermata anche alla Camera nella dichiarazione di voto contro l'ordine del giorno di fiducia al gabinetto Nitti il 21 dic. 1919, era che, essendosi il parlamento rivelato sempre più uno strumento di oppressione di classe della borghesia contro il proletariato, l'azione diretta era diventata indispensabile. Fece parte tuttavia della commissione permanente per l'estero e le colonie, si occupò dello sviluppo delle scuole all'estero e della convalida di vari atti diplomatici; si ricordano di lui alcuni interventi in difesa dei braccianti emiliani e una mozione che invitava il governo italiano a intervenire in favore dell'indipendenza irlandese. Nel 1921 fu per qualche tempo segretario del P.S.I. Ottenne una notevole affermazione nelle elezioni del 1924, svoltesi sotto l'offensiva terroristica delle squadre degli agrari. fascisti, che non risparmiarono né lui né la sua famiglia; ma dopo un primo scontro con la maggioranza, che gli impedì di commemorare in aula Antonio Piccinini, un candidato assassinato dalle camicie nere nel corso della campagna elettorale, non ebbe più la possibilità di prendere la parola. Partecipò alla secessione dell'Aventino; il 9 nov. 1926 venne dichiarato decaduto dal mandato parlamentare, insieme con tutti i deputati dell'opposizione.
Morì a Milano il 9 ag. 1928.
Fra i suoi scritti, si possono ricordare: Ildiritto di proprietà e gli operai,Ferrara 1884; Cavallotti e Costa,Milano 1887; La democrazia ferrarese dal 1882 al 1889,Mantova 1889; Mazzini e il socialismo,Mantova 1893.
Bibl.: A. Angiolini-E. Ciacchi, Socialismo e socialisti in Italia,Firenze 1919, p. 1056 e passim;A. Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848 al 1922, in Enciclopedia biografica e bibliografica italiana,Milano 1940, p. 69; L'Archivio storico del P.S.I. e del Movimento operaio italiano,in Movimento operaio,II(1950), p. 353 (si dà notizia dell'esistenza di carte dei B. nell'Archivio storico del P.S.I. e del movimento operaio italiano, a Milano); G. Grilli, Dalla Settimana Rossa alla fondazione del P. C. d'I.,in Movimento operaio,IV(1952), pp. 451-453, 455; G. Arfè, Storia dell'Avanti!, 1896-1926, Milano-Roma 1956, pp. 102-103, 105; I periodici di Milano. Bibliografia e storia,I,Milano 1956, p. 119; II, ibid. 1961, pp. 103, 108, 112; Bibliografia del socialismo e del movimento operaio italiano,I, Periodici,a cura dell'Ente per la storia del socialismo e dei movimento operaio italiano, I, Roma-Torino 1956, pp. 73, 146, 725; L. Salvatorelli-G. Mira, Storia d'Italia nel Periodo fascista,Torino 1957, pp. 185, 194, 360; Democrazia e socialismo in Italia, Carteggi di N. Colaianni: 1878-1898, a cura di S. M. Ganci, Milano 1959, p. 182 n.