LECCHI, Giovanni Antonio
Ingegnere e matematico, nato a Milano il 17 novembre 1702, morto ivi nel 1776. A sedici anni entrò nell'ordine dei gesuiti. Fu a Vercelli, Pavia, Milano a insegnare lettere, poi di nuovo a Pavia a insegnare matematica.
L'imperatrice d'Austria Maria Teresa lo chiamò a Vienna, e lo nominò "matematico e idraulico cesareo". Clemente XIII lo invitò a tornare in Italia per incaricarlo dell'arginamento dei fiumi che attraversavano le provincie di Bologna, Ferrara, Ravenna. L. si dedicò a quei lavori per sei anni, durante i quali fu spesso chiamato da Francesco III di Modena per consulenze in questioni di idraulica. Alla morte di Clemente XIV, sciolto il suo ordine, se ne tornò a Milano, dove rimase sino alla morte.
Tra le sue opere è degna di speciale menzione l'Idrostatica esaminata nei suoi principî e stabilita nelle sue regole della misura dell'acque correnti (Milano 1765); in essa sottopone a critica le teorie di B. Castelli, P. Varignon, J. Newton, C. Maclaurin, S. Gravesande, L. Euler, D. Bernoulli e J. le Rond D'Alembert, rimproverandoli di avere voluto trattare le questioni d'idraulica basandosi su principî astratti e arbitrarî; giunto alla conclusione che la sola esperienza deve guidare in ricerche tanto complicate, accetta due soli principî: che la velocità di un getto è proporzionale alla radice quadrata dell'altezza del liquido e la relazione trovata da D. Bernoulli tra le velocità, le pressioni e le altezze di due punti di uno stesso filetto fluido. S'intrattiene quindi in un profondo studio sugli effetti prodotti dalle imboccature applicate alle luci, e ricerca le leggi del moto dell'acqua nei canali regolari e nei corsi naturali. Importanti sono anche le opere: Theoria lucis (Milano 1765); Elementa geometriae theoricae et practicae (Milano 1753); Memorie idrostatiche istoriche (Modena 1770); Trattato dei canali navigabili (Milano 1776); Arithmetica universalis Newtoni (Milano 1752). Per le sue notizie biografiche e bibliografiche cf. C. Sommervogel, Bibl. de la Comp. de Jésus, IV, Parigi 1893, coll. 1633-1638.