Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Mago, scienziato, inventore e letterato, Giovambattista Della Porta è una figura di primo piano nella cultura italiana del tardo Rinascimento. Le attività di Della Porta abbracciano molteplici campi: ottica, strumenti scientifici, agronomia, astrologia, chimica e magia naturale. Egli fonde erudizione e indagine sperimentale della natura. La magia di Della Porta si basa sull’idea di una natura come fonte inesauribile di fenomeni che il mago, ossia colui che è in grado di carpirne i segreti, può riprodurre. Sviluppa i propri studi al di fuori delle università ed è animatore dell’Accademia dei Segreti e dell’Accademia degli Oziosi a Napoli ed è membro dell’Accademia dei Lincei di Federico Cesi.
Nato a Vico Equense da famiglia nobile, riceve la propria educazione in casa, dove particolarmente rilevante è l’influenza del fratello maggiore Giovanvincenzo, cultore di antichità. L’ambiente napoletano in cui ha luogo la formazione del giovane Della Porta è tra i più ricchi di fermenti culturali della Penisola: antiquaria, medicina, filosofia, astrologia e matematiche fioriscono in una città in cui è condiviso il progetto di una riforma morale e intellettuale. A Napoli, o forse nei paraggi, è attiva un’accademia detta Accademia Segreta, dedita a indagini sperimentali in campo alchemico e medico, finanziata da Ferrante Sanseverino (1507-1568) principe di Salerno. Tra i precettori di Della Porta vi è il calabrese Domenico Pizzimenti, studioso di antichità e di alchimia. Giovambattista mostra una precoce e straordinaria attitudine alla ricerca in campo naturalistico pubblicando giovanissimo la Magia naturalis (1558) in quattro libri, dedicata a Filippo II. A partire dal 1558, per circa vent’anni, viaggia in Europa arricchendo le proprie conoscenze ed entrando in contatto con dotti di vari Paesi. Pubblica un trattato di mnemotecnica, disciplina per la quale l’interesse è diffusissimo nel Medioevo e soprattutto nel Rinascimento. Ben noto per la vastità di conoscenze e competenze tecniche, dal 1579 è al servizio del cardinale Luigi d’Este (1538-1586), prima a Roma e poi a Venezia, quindi entra in contatto con Paolo Sarpi e soprintende alla costruzione di uno specchio parabolico.
I suoi studi di magia e astrologia lo rendono sospetto alle autorità ecclesiastiche e nel 1580 ha inizio una lunga serie di processi. Alcune sue opere sono sottoposte a censura, altre sono pubblicate solo grazie all’intercessione di principi e cardinali, alla cui protezione Della Porta fa spesso ricorso.
Tornato a Napoli, prosegue gli studi sperimentali, scrive trattati di agronomia, di fisiognomica, alcune opere teatrali e pubblica una seconda edizione ampliata della Magia naturalis (1589). Come la prima edizione, anche la seconda ha una straordinaria fortuna: è più volte pubblicata e tradotta in numerose lingue. A Napoli incontra Tommaso Campanella, fonda (con sede nel proprio palazzo) l’Accademia dei Segreti, dedicata allo studio dei più complessi fenomeni della natura. Nel 1604 Federico Cesi, che da un anno ha fondato l’Accademia dei Lincei a Roma, gli fa visita a Napoli. Della Porta stabilisce un rapporto di collaborazione con Cesi (cui dedica un’opera sulla distillazione) e con l’Accademia dei Lincei, di cui diviene membro nel 1611. Avuta notizia delle osservazioni astronomiche di Galilei, sostiene di aver prodotto un telescopio prima dello scienziato pisano. Nel 1611 fonda a Napoli l’Accademia degli Oziosi, dedicata allo studio delle scienze e delle lettere. La sua fama si diffonde in tutt’Europa, per più di un secolo le sue opere destano l’interesse di dotti e uomini di scienza.
La Magia Naturalis è un’opera enciclopedica, in cui sono trattati molteplici temi: ottica, magnetismo, chimica, botanica, zoologia. L’opera non ha carattere esoterico, né fa ricorso a demoni o incantesimi – tecniche che Della Porta denuncia come inganni – ha invece lo scopo di rendere manifesto ciò che in natura si produce per mezzo di agenti e poteri occulti. L’intento è svelare segreti di uso pratico e indagare le più nascoste produzioni della natura, quelle che destano meraviglia, quei fenomeni le cui cause sembrano essere inspiegabili. La magia dellaportiana ha carattere pratico-operativo, è la parte applicata della filosofia naturale, un insieme di conoscenze volte alla pratica. L’opera del mago, non diversamente da quella dell’agricoltore, ha lo scopo di trasformare la natura. Le opere della magia sono le stesse della natura, realizzate in tempi e modi differenti, ma pur sempre all’interno dell’ordine naturale delle cose. La natura di Della Porta non è una struttura ordinata secondo leggi che la ragione svela, è piuttosto un insieme di fenomeni legati da una trama di corrispondenze, cui partecipano corpi terrestri e celesti. È da questa simpatia universale che si generano le operazioni dei “meravigliosi secreti”. Conoscendo le virtù dei corpi e quelle dei cieli, scrive Della Porta, “il mago cava i secreti i quali stavano al tutto racchiusi nel grembo della natura”.
La sua Magia naturale si inserisce all’interno di una tradizione, quella dei segreti, cui l’Accademia napoletana di Della Porta fa esplicitamente riferimento.
Diffuse già nel Medioevo, le raccolte di segreti conoscono una straordinaria fortuna con l’avvento della stampa a caratteri mobili e costituiscono uno dei generi letterari più popolari del Cinquecento e del secolo successivo. Alessio Piemontese, pseudonimo di Girolamo Ruscelli (1518-1566), Leonardo Fioravanti (1517-1583) e Giovambattista Della Porta sono tra i più noti autori di “libri dei segreti” – che non solo trattano di cose segrete, ma sono anche raccolte di ricette. “Secreto” è spesso sinonimo di ricetta, di preparazione dagli effetti straordinari. I libri di segreti sono compilazioni, che raccolgono informazioni di varia origine: da testi antichi o medievali, dalla tradizione orale, da artigiani, da empirici. Il loro contenuto è molto vario, include temi di medicina, chimica, metallurgia, cosmesi, culinaria, agricoltura, caccia, ottica, costruzione di macchine. In genere la validità di ricette e di indicazioni pratiche è attestata dall’esperienza diretta o da valide testimonianze, non da principi filosofici o teorici. I libri di segreti condividono l’aspirazione a fornire conoscenze pratiche e utili. Nascono e si diffondono al di fuori dell’ambiente accademico, molti sono in volgare, finalizzati a un pubblico molto ampio: corti, ceti medi urbani, donne. A differenza di altre raccolte di segreti, la Magia naturale di Della Porta ha carattere più spiccatamente erudito, e dà maggior rilievo alla spiegazione dei fenomeni straordinari e all’indagine sperimentale rispetto alla presentazione di ricette.
Sostenitore, come gran parte dei suoi contemporanei, della possibilità della trasmutazione dei metalli, Della Porta intraprende studi di chimica pratica che includono la fabbricazione di smalti, di vari tipi di vetro, di polveri da sparo e cosmetici. Della Porta progetta inoltre un apparato per ottenere acqua potabile dall’acqua del mare e scrive un’opera sulla distillazione, che contiene descrizioni dettagliate di strumenti, apparati e processi. Per mezzo della distillazione è possibile liberare le parti più attive dei corpi, portarle a perfezione secondo le necessità pratiche dell’uomo. Della Porta descrive la preparazione dell’aqua ardens (alcol) dal vino e le sue proprietà, nonché la distillazione di olî, la preparazione di acidi e di numerosi solventi. Anche se la chimica di Della Porta non è originale dal punto di vista teorico, la gran quantità di esperimenti descritti nelle sue opere indicano un’attitudine sperimentale che lo pone tra i principali chimici pratici del tardo Rinascimento. I suoi studi medici sono caratterizzati dalla ricerca di farmaci dagli effetti eccezionali, come per esempio i rimedi per generare brevi attacchi di pazzia, per accrescere la memoria, per produrre sogni piacevoli o incubi, e rimedi contro l’impotenza e la sterilità.
L’ottica è la disciplina alla quale Della Porta ha dato i contributi più significativi. Anche se non elabora nuove teorie, indaga da un punto di vista matematico le proprietà degli specchi concavi e convessi, conduce un accurato studio delle lenti su basi matematiche e descrive la costruzione di numerosi apparecchi ottici, tra cui la camera oscura e il telescopio. I suoi studi di matematica, dedicati soprattutto a risolvere il problema della quadratura del cerchio, sono poco più che esercizi dilettantistici e hanno scarsa incidenza nella matematica del tempo. Anche nello studio dei fenomeni magnetici, cui Della Porta è iniziato da Paolo Sarpi, applica un rigoroso metodo sperimentale.
Accanto alla magia naturale Della Porta coltiva lo studio della fisiognomica, ossia lo studio dei caratteri umani effettuato attraverso l’esame dei tratti somatici. Egli ritiene che “l’animo non è impassibile rispetto ai moti del corpo e, così come il corpo, si corrompe per le passioni”. La natura e l’uomo sono un’unità, l’esterno e l’interno sono legati da mutue corrispondenze. Studia con attenzione i segni delle mani (in particolare dei criminali), convinto che tali segni non siano frutto del caso ma siano indizi per comprendere i caratteri degli uomini. Della Porta dedica particolare attenzione all’astrologia e ritiene che anche gli aspetti e moti dei corpi celesti rivelino forze che agiscono sulla vita degli uomini.