FAVARETTO, Giorgio
Nacque a Venezia il 2 marzo 1902 da Luigi, di professione commerciante, e da Virginia Libanore. A sette anni fu ammesso al liceo musicale "Benedetto Marcello" di Venezia nelle classi di pianoforte e poi di composizione tenute rispettivamente da Gino Tagliapietra e da M. Agostini, che lo seguirono fino al compimento medio degli studi musicali.
Nel 1917, trasferitasi la famiglia a Napoli, il F. entrò come allievo ordinario nel conservatorio di S. Pietro a Majella, ove fu affidato alle cure di F. Cilea, direttore del conservatorio. Ritornato a Venezia, ove portò a termine il corso medio di pianoforte, decise di riprendere gli studi nel conservatorio napoletano, ove si diplomò con A. Savasta in composizione e direzione d'orchestra, avendo quali compagni di corso A. Longo, T. Aprea, M. Pilati, Maria Caniglia ed Ebe Stignani. Nel 1920 conseguì il diploma, a pieni voti, presentando in un concerto pubblico il poema sinfonico Il prigioniero del Caucaso, ispirato a un racconto di A. Puškin.
Si trasferì quindi a Milano, dove risiedette tra il 1925 e il 1929, manifestando un particolare interesse per l'arte del canto e intraprendendo con successo la carriera di accompagnatore. Nel 1928 il grecista E. Romagnoli gli propose di armonizzare e orchestrare le melodie da lui composte per una rappresentazione di Alcesti e Persefone da realizzare davanti ai templi di Agrigento.
Sposatosi nel 1929 con Elisabeth Bircher-Brenner, proseguì l'attività di concertista accompagnando cantanti stranieri, come Elisabeth Schumann, e italiani come Maria Rota, con la quale svolse una fortunata tournée attraverso l'Italia. Ormai affermato, entrò in rapporto con i più significativi esponenti della cultura italiana, come G. D'Annunzio, L. Repaci, R. Simoni, A. Lualdi, M. Cascella.
Allo stesso periodo risale l'inizio di un ciclo di concerti di musica da camera, intitolato "Un'ora di musica", organizzati a Milano e dedicati a vari momenti della storia musicale, cui parteciparono M. Caniglia, M. Grey, S. Danco, E. Zareska, M. Predit, M. Horszowski, A. Janigro, M. Amfiteatrof. Alla conclusione del ciclo, avvenuta nel novembre 1942, il F. fece ritorno a Roma su invito del direttore del'EIAR (Ente ital. audizioni radiofoniche), che gli affidò la direzione del settore dei concerti. La nuova carica lo sottrasse alla carriera artistica; solo al termine del conflitto mondiale il F. riprese l'attività concertistica dedicandosi soprattutto alla scoperta di giovani talenti, e iniziando una proficua collaborazione con artisti stranieri: particolarmente importante fu il suo incontro con Elisabeth Schwarzkopf, con la quale si creò un sodalizio artistico, che dal 1952 al 1977 lo porterà nei maggiori centri musicali italiani.
La musicalità innata, il gusto raffinato e la tecnica brillante, sostenuta da una straordinaria morbidezza di tocco, nonché da una particolare duttilità nell'affrontare i più diversi generi musicali, fecero del F. il partner ideale per cantanti e strumentisti. Affermatosi nel dopoguerra come il più grande accompagnatore italiano, collaborò con i cantanti K. Ferrier, I. Seefried, T. Stich-Randall, G. Davy, L. West, R. Tebaldi, G. Simionato, K. Flagstadt, M. Carosio, S. Danco, Sh. Verrett, D. Fischer-Dieskau, L. Kozma, M. Talvela, e con strumentisti, quali G. De Vito, E. Mainardi, W. Primrose.
Dal 1948 tenne il corso d'interpretazione di canto da concerto presso l'Accademia Chigiana di Siena, dove insegnò fino al 1985 avendo colleghi, tra gli altri, A. Cortot, P. Casals, A. Segovia, F. Ferrara, P. Farulli. Tenne contemporaneamente corsi di perfezionamento presso l'Accademia nazionale di S. Cecilia, la National Opera School di Londra, e istituzioni musicali a Detroit, Tampere, Helsinki e infine in Giappone, ove per sette anni insegnò nelle accademie di Tokyo, Kyoto e Osaka. Nel 1957 collaborò con Renata Tebaldi, con la quale tenne un ciclo di concerti a Roma, Firenze, Milano, Trieste e Zurigo, e successivamente intraprese una tournée di dodici concerti negli Stati Uniti. Tornato a Roma nel marzo 1959, fu nominato accademico di S. Cecilia e gli venne affidata la cattedra di canto. Nel 1966 iniziò a collaborare con istituzioni musicali e case discografiche giapponesi: l'anno successivo realizzò per la King Record Ltd di Tokyo una serie di registrazioni di arie antiche italiane del Sei del Settecento, con il basso Takao Okamura.
La sua intensa attività proseguì fino alla morte, avvenuta a Roma il 21 apr. 1986: fu sepolto a Venezia nell'isola di San Michele.
Tra le numerose registrazioni in disco, realizzate dal F. nel corso della sua carriera, non più reperibili sul mercato discografico, si ricordano in particolare: M. Ravel, Chants populaires, con il soprano Magda László (Cetra AT-0154); Canti folcloristici ungheresi, con M. László (Cetra AT-0155); Arie di compositori italiani con il soprano Marcella Pobbe (Cetra EPO 0358); Musorgskij, Beethoven, Schumann, Melodie con il basso N. Rossi Lemeni (Cetra LPC-50076); Mozart, Rossini, Scarlatti, Tosti, Melodie con Renata Tebaldi (Decca CEP-666); Antiche arie italiane con il basso Takao Okamura per la King Record Co.Ltd, Japan 1966 (SKX, 4-1); Musiche da camera di Bellini, Rossini, Donizetti, Verdi con il soprano M. Matsumoto (Polidor, Japan Se 77006-Stereo ME 5005); Canti ucraini con il soprano Eugenia Zareska (Columbia FCX 504); Melodie di Purcell, Brahms, Poulenc, Turina con il soprano Gloria Davy (Londra 5395); F. Chopin, 17 Polish songs con E. Zareska (Helios H 88001, 1955); N. Musorgskij, Melodie, con N. Rossi Lemeni (Musica et litera, MEL 7011); Arie da camera di Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi con il soprano V. Mariconda (EDIPAN NRC 5004); Anna Moffo canta canzoni e melodie di Bellini, Verdi, Rossini, Donizetti (Saint Martin Record OCL 16220).
Fonti e Bibl.: Notizie documentarie fornite dalla signora E. Bircher-Brenner Favaretto. Necr. in Il Tempo, 24 apr. 1986 e in Nuova Riv. music., III (1986), p. 493; C. Gatti, Il teatro alla Scalanella storia e nell'arte, II, Cronologia, Milano 1964, pp. 288 ss., 291, 307; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, Bologna 1966, pp. 188, 224, 228; L. Pinzauti, Il Maggio musicale fiorentino, Firenze 1967, pp. 173, 200, 248, 279, 292, 297, 343, 354, 374, 380, 384, 412; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Acc. naz. di S. Cecilia, II, Roma 1970, 13.429; G. Tintori, Duecento anni di teatro alla Scala (1778-1977), IV, Cronologia, Milano 1979, pp. 305 s., 308, 317, 333; A. Quattrocchi, Storia dell'Accademia filarmonica romana, Roma 1991, pp. 198, 200; Who's who in Italy 1958, p. 396; Riemanns Musiklexikon, I, Personenteil, Mainz 1959, p. 493; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 173; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 717.