BONANNO, Gioacchino
Nacque a Palermo il 14 maggio 1817 da Michele e da Ninfa Fuso. A sei anni fu posto al Reale Collegio di musica locale (poi conservatorio), dove ebbe per maestri di pianoforte I. D'Asdia e Manzella, e di contrappunto P. Raimondi, direttore del collegio. Ancora giovane, si rivelò buon compositore con una Sinfonia (1832), una Messa e, in particolare, con l'opera buffa La scommessa di mezzanotte, rappresentata sul teatrino del collegio il 26 marzo 1838 alla presenza del re Ferdinando II.
Licenziatosi dal collegio nel 1838, il B. vi tornò in seguito come insegnante di pianoforte e di contrappunto, apprezzato dal Raimondi, che nel 1836 si era fatto sostituire da lui, durante una sua temporanea assenza, dichiarandolo abilissimo nello studio della composizione, del contrappunto e del pianoforte. Nella stagione di carnevale 1845-46 presentò al Teatro Carolino di Palermo l'opera Il trovatore di Ravenna, su libretto del poeta del teatro, G. Sapio, e sotto la direzione del Raimondi. A quest'opera, tuttavia, non arrise successo pari all'aspettativa generale e al giudizio del Raimondi, per il quale il B. era "degno di poggiare al più alto volo" (v. Gazzetta musicale di Milano, V [1846], 15, p. 117). Nel 1852, partito il Raimondi, il B. ne occupò il posto di direttore al Collegio di musica (con relativo insegnamento del contrappunto), ma non ufficialmente; continuò ad occupare tale posto, tra i vari maestri aspiranti, anche dopo la morte del Raimondi (30 ott. 1853) e dopo il regolare concorso bandito nel 1856 e vinto da P. Platania, assunto soltanto nel 1861 e nominato definitivamente con r. d. il 20 sett. 1863. Il B. vi rimase in seguito come insegnante di pianoforte a vita. Nel frattempo aveva scritto numerose composizioni, tra le quali meritano ricordo una Messa di gloria (1856), che soleva eseguirsi per la festività della Madonna del Rosario nella chiesa di S. Domenico a Palermo, e l'opera Antigono (libretto di G. Sapio), rappresentata con successo al Teatro Garibaldi di Trapani il 14 marzo 1860.
Altre composizioni notevoli furono una Messa di requiem per celebrare il poeta G. Meli, una messa per il sacerdozio di un figlio, inni, romanze e canzoni popolari, diversi impromptus per pianoforte, fughe, quartetti e varie sinfonie. Un'altra opera teatrale, Ruy Blas (libretto di G. Galati-Fiorentini), che doveva rappresentarsi al Teatro Pagliano di Firenze nel 1867, non poté aver luogo per le agitazioni popolari causate dalla battaglia di Mentana. Stimato assai da G. Rossini per la sua musica, caratterizzata da "una limpida vena melodica e [da] un'alta ispirazione" (Artisti dimenticati...), il B. fu anche corrispondente della Società del Quartetto e del Circolo artistico musicale di Firenze.
Morì a Palermo il 16 luglio 1871.
Bibl.: L. Mastrigli, La Sicilia musicale, Bologna 1891, p. 95; Anonimo, Artisti dimenticati...: G. B., in Il Progresso italo-americano, New York, 7 genn. 1934; F. de Maria, Il RegioConservatorio di musica di Palermo, Firenze 1941, p. 48; O. Tiby, Il Regio Teatro Carolinoe l'Ottocento palermitano, Firenze 1957, pp. 159, 178, 199, 289, 298.