BOTTIGLIONI, Gino
Nacque a Carrara, il 15 sett. 1887, quinto figlio di Francesco, che dirigeva un modesto laboratorio di scultura, e di Marcella Fabricotti. Studiò a Carrara e Pisa, dove frequentò l'università come alunno interno della Scuola normale e si laureò in glottologia nel 1910 con Clemente Merlo. Si perfezionò a Firenze (1911), sotto la guida di Pio Rajna e Ernesto Giacomo Parodi. Dal 1912 al 1923 fu professore nelle scuole medie, dal 1923 al 1926 fu preside del liceo D. Manin di Cremona.
Nonostante la lontananza, la guida scientifica del B. in quegli anni fu il Merlo, "avverso alle speculazioni teoriche" (Bolelli), fedele ai canoni di indagine linguistica d'epoca neogrammatica, che applicò soprattutto alla dialettologia italiana.
Il B. procedette su questa stessa strada nei primi lavori: Dalla Magra al Frigido. Saggio genetico, in Revue de Dialectologie Romane, III (1911), pp. 77-143; Note morfologiche sui dialetti di Sarzana,San Lazzaro,Castelnuovo Magra,Serravalle,Nicola,Cassano,Ortonovo,ibid., pp. 339-41; Die Terminologie der Marmorindustrie in Carrara, in Wörter und Sachen, VI (1914), pp. 89-115; Fonologia del dialetto imolese, Pisa 1919; L'ape e l'alveare nelle lingue romanze, Pisa 1919; Saggio di fonetica sarda, in Studi romanzi, XV (1919), pp. 1-114; La vespa e il suo nido nelle lingue romanze, in Zeitschrift für romanische Philologie, XLII (1922), pp. 291-310; Alcuni complementi alla teoria ascoliana sui doppioni tipo vecchio,veglio, in Athenaeum, n.s., III (1925), pp. 227-96; La penetrazione toscana e le regioni di Pomonte nei parlari di Corsica, in Italia dialettale, II (1926), pp. 156-210; III (1927), pp. 1-69.
Al preminente interesse dialettologico si affianca la produzione nel settore delle lingue classiche e dell'indoeuropeistica: Il dileguo delle brevi atone interne nella lingua latina, in Annali delle università toscane, n.s., VII (1922), pp. 473-523; VIII (1923), pp. 1-39; Sugli esiti latini di occlusiva + s + l (A proposito di pullus, pusillus),ibid., IX (1924-25), pp. 1-20; Osservazioni etimologiche e lessicali (A proposito di alcune basi indoeuropee), in Athenaeum, n.s., IV (1926), pp. 356-81; I nomi del muflone e i riflessi indo-europei della radice *MU-"muggito", "ronzio" ecc., in Annali della Facoltà di lettere e filos. dell'univers. di Cagliari, I-II (1926-27), pp. 77-92.
Due altri filoni si scorgono nella produzione del giovane B., il primo legato a un interesse per i fatti folclorici, destinato a diventare sempre più marcato dopo che, dal 1924, appoggiato da C. Merlo, preparò ed elaborò l'atlante linguistico ed etnografico della Corsica, il secondo legato a interessi per la vita della scuola.
Da un lato abbiamo quindi lavori come Leggende e tradizioni di Sardegna (Testi dialettali in grafia fonetica), Ginevra 1922; Per il folklore cremonese, in La Scuola classica di Cremona, II (1923-24), pp. 55-67; IV (1925-26), pp. 29-30; Vita sarda, Milano 1925;d'altro canto, troviamo due grammatiche destinate alla scuola (Nuova grammatica italiana per l'uso delle scuole ginnasiali,tecniche e complementari, Palermo 1914; Grammatica italiana per uso delle scuole medie, Palermo 1917);e interventi come Le ragioni,i criteri fondamentali e lo spirito informatore della riforma Gentile, in La Scuola classica di Cremona, I (1922-23), pp. 19-35; L'insegnante e la vita della scuola, in L'Aurora, II (1925), pp. 1-39.
Nel 1927 il B. partecipò al concorso per la cattedra di grammatica comparata delle lingue classiche e neolatine, bandito dalla facoltà di lettere di Cagliari, e risultò primo. Dopo un anno cagliaritano, nel 1928 fu chiamato a Pavia. alla cattedra di storia comparata delle lingue classiche. A Pavia restò fino al 1937, anno in cui, succedendo a P. G. Goidanich, passò alla cattedra di glottologia di Bologna, tenuta fino al 1957.
Come si è accennato, dal 1924 il B attese alla preparazione dell'atlante linguistico della Corsica, un lavoro monumentale il cui primo volume apparve a Pisa nel 1933: Atlante linguistico etnografico italiano della Corsica,promosso dalla R. Università di Cagliari (disegni di G. Colucci). Altri dieci volumi apparvero nel 1934, nel 1935 (voll. III e IV e Introduzione), 1936, 1937, 1938, 1939, 1940, 1942. L'opera ottenne nel 1940 il premio reale per la filologia assegnato dalla R. Accademia d'Italia. Solo nel 1952 apparve, a coronamento dell'Introduzione e dei dieci volumi (di complessive 1201 carte), il volume Dizionario delle parlate corse. Indice dell'A.L.E.I.C., stampato non più a Pisa, ma a Modena, prezioso strumento d'analisi delle 1201 carte dell'atlante.
Nel quadro della linguistica italiana d'orientamento tradizionale, l'Atlante del B., frutto di un lavoro quasi trentennale, s'impone non solo per mole e impegno, ma per l'estremo interesse e l'esemplarità dei risultati. A esso fa corona una vasta produzione di commento, analisi, problematizzazione dei risultati a mano a mano raggiunti: L'antico genovese e le isole linguistiche sardo-corse, in Italia dialettale, IV (1928), pp. 1-60, 130-49; Le inchieste dialettali e gli atlanti linguistici. A proposito dell'A.L.E.I.C., in Atti della Soc. ital. per il progresso delle scienze, XX riunione, I, 2 (1931), pp. 413-32; Lingua,etnografia e folklore della Corsica, in Lares, III (1932), nn. 3-4, pp. 3-17; Le parlate corse nella classificazione dei dialetti italiani, in Atti del XII Congresso geografico italiano, Cagliari 1935, pp. 384-87; La romanizzazione nella unità linguistica sardo-corsa, in Sardegna romana, Roma 1936, pp. 81-100; I fattori etnico-linguistici e storici della vita e dell'anima dei Corsi, in Atti della Soc. ital. per il progresso delle scienze, XXVIII riunione, I (1939), pp. 551-63.
Dai problemi dell'area corsa prendono avvio anche le ricerche, poi estese pure ad altre aree, sui rapporti tra parlate latino-romanze e sostrato non latino e mediterraneo: Elementi prelatini nella toponomastica corsa (con una carta a colori), Pisa 1929; Elementi prelatini nella toponomastica corsa con particolare riguardo all'etrusco, in Studi etruschi, III (1929), pp. 321-32; Note di fonetica e di paleografia italo-etrusca (a proposito delle lettere D e R nell'alfabeto umbro), in Silloge linguistica dedicata alla memoria di G. I. Ascoli, Torino 1929, pp. 241-70; L'ermeneutica etrusca, in Annuario della R. Università di Pavia per l'anno accad. 1933-34, pp. 15-45.
Nell'ambito indoeuropeistico il B. orienta le sue ricerche verso l'italico e il tema delle tendenze fonetiche di sostrato: Di alcune particolari tendenze fonetiche nell'italico, in Athenaeum, n.s., VII (1929), pp. 449-474; VIII (1930), pp. 3-26; Tendenze fonetiche del sostrato nelle lingue indoeuropee, in Proceedings of the third International Congress of Phonetic Sciences, Ghent 1939, pp. 287-98; Di alcuni presunti sabinismi nel lessico latino, in Studi etruschi, XVII (1943), pp. 315-26; Accento,anaptissi e sincope vocalica nell'antico italico, in Homenaje a Fritz Krüger, Mendoza 1952, pp. 1-7; Manuale dei dialetti italici (Osco,Umbro e dialetti minori). Grammatica,testi,glossario con note etimologiche, Bologna 1954; Reazioni di sostrato ligure nei dialetti italici, in Quaderni dell'Istituto di glottologia di Bologna, IV (1959), pp. 7-12.
Anche negli anni della maturità e della vecchiaia il B. continuò a coltivare studi di folclore: Etnografia apuana, in Italia dialettale, XI (1935), pp. 153-84; Il Duce e il Fascismo nei canti dialettali d'Italia, in Rassegna italiana politica letteraria e artistica, XLVIII (1938), pp. 520-24; Vita e parlare di popolo nell'arte pascoliana, in Pascoli. Discorsi..., Bologna 1958, pp. 343-63.
Diversamente da C. Merlo, il B. si impegnò in discussioni di metodo, in valutazioni della portata generale degli indirizzi dominanti le scienze linguistiche: Il problema glottologico nei suoi orientamenti, in Rend. dell'Accad. delle scienze di Bologna, s. 4, IX (1945-46), pp. 121-52; Storia della parola e metodologia linguistica,ibid., s. 5, V (1956-57), pp. 24-48; Linguistic Geography: Achievement,Methods and Orientation, in Word, X (1954), pp. 375-87; Metodo e metodi dell'indagine glottologica, in Miscellanea glottologica, Modena 1957, pp. 1-13. Attraverso la molteplicità delle ricerche concrete, sul terreno, il B. aveva acquisito una piena consapevolezza dell'estrema complessità dei fenomeni linguistici e, di riflesso, della possibilità e legittimità di linee di ricerca divergenti. La tolleranza, il rispetto per posizioni scientifiche diverse dalla sua non nascevano soltanto dall'umanità della persona.
Il B. morì a Bologna il 17 maggio 1963.
Bibl.: F. Coco, Bibliografia degli scritti di G. B., in G. Bottiglioni, Miscellanea glottologica, Modena 1957, pp. XI-XXIII; Id., Ricordo di G. B., in Quaderni dell'Ist. di glottologia di Bologna, VIII (1962-63), pp. 3-22; T. Bolelli, Per una storia della ricerca linguistica, Napoli 1965, p. 456; M. Cortelazzo, Avviamento critico allo studio della dialettologia italiana, I, Pisa 1969, p. 110.