ginecomastia
Eccessivo sviluppo delle mammelle nel maschio, congenito o acquisito, transitorio o permanente, di natura endocrina o iatrogena (attribuibile, in via diretta o indiretta, a intervento terapeutico). La g. vera, come aumento del tessuto ghiandolare mammario, si distingue dalla pseudo-g., che è solamente un aumento del tessuto adiposo; la diagnosi differenziale si fa con l’ecografia. La g. è causata da un eccesso di ormoni estrogeni, sia in assoluto, sia in rapporto agli androgeni. La sua frequenza aumenta con l’età e con la massa adiposa dell’individuo ed è legata al maggior rischio di sviluppare un cancro mammario. L’eccesso di produzione estrogenica può essere nell’uomo associato ad anomalie genetiche e cromosomiche (sindrome di Klinefelter), a disordini endocrini o a tumori testicolari (quelli delle cellule di Leydig), a insufficienza epatica (tipica quella della cirrosi) o da tumori del fegato. I farmaci che più frequentemente inducono g. sono gli antialdosteronici (➔ diuretico), o altri che agiscono nel fegato inibendo lo smaltimento degli estrogeni e legandosi ai recettori degli androgeni (antisecretivi della mucosa gastrica, antagonisti dei recettori H2 dell’istamina: cimetidina, ranitidina).