giganti gassosi
Locuzione con la quale ci si riferisce ai pianeti di grandi dimensioni composti per la maggior parte di gas (soprattutto idrogeno ed elio), coniata nel 1952 dallo scrittore di fantascienza James Blish. Tali pianeti possono anche avere un nucleo roccioso o metallico. Nel Sistema solare i giganti gassosi sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno, in ordine di distanza dal Sole, verosimilmente tutti con un nucleo solido. A differenza dei pianeti rocciosi, come la Terra, i giganti gassosi non hanno una superficie definita, e il confine tra l’atmosfera e il pianeta è indistinguibile. La maggior parte dell’idrogeno di Giove si trova, sotto l’atmosfera, in forma liquida e, a grandi profondità e pressioni, in forma liquida metallica. Analoghi strati di idrogeno liquido si estendono sotto l’atmosfera di Saturno, ma si pensa con una densità diversa rispetto a Giove. A causa della rotazione relativamente veloce, i venti atmosferici si ;disperdono lungo bande disposte nella direzione est-ovest. Il nucleo di Giove si pensa sia composto ;principalmente di ferro, nichel e roccia, a una temperatura che supera 20.000 °C; i nuclei di Saturno, Urano e Nettuno sono probabilmente costituiti da roccia e ghiaccio. La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti appaiono essere giganti gassosi, ma probabilmente in ragione del fatto che gli attuali metodi di rivelazione non sono in grado di scoprire corpi con massa più piccola. Si stima in qualche centesimo della massa solare il limite di massa superiore per un gigante gassoso, oltre il quale il corpo sviluppa al suo interno la pressione sufficiente a innescare la fusione del deuterio e a diventare quindi una nana bruna. Osservazioni di tracce di gas effettuate con telescopi spaziali attorno a giovani stelle come il Sole mostrano che i giganti gassosi si formano nei primi milioni di anni di vita della stella, quindi relativamente subito dopo la nascita dell’astro; tutte le stelle osservate appaiono avere meno del 10% della massa di Giove nel gas rimanente attorno a esse.