GIASONE (᾿Ιάσων, Iaso, Iason)
Mitico eroe greco, capo della spedizione degli Argonauti. Un tipo iconografico di G. non esiste nell'arte antica; ne troviamo una descrizione in Filostrato (Im., 7: incontro di G. e Medea).
Dalle fonti letterarie ricaviamo che G. era rappresentato sull'Arca di Cipselo in due scene diverse (Paus., v, 18, 3; 17, 10), e dobbiamo ritenere che lo fosse anche in opere che avevano come soggetto gli Argonauti, come il gruppo di Lykios (Plin., Nat. hist., xxxiv, 79) e le pitture di Mikon (Paus., i, 18, 1) e di Kydias (Plin., Nat. hist., xxxv, 130). Allo stesso modo G. è stato identificato variamente tra i personaggi dell'anfora di Orvieto (che pare riecheggi la composizione di Mikon) e tra quelli della Cista Ficoroni. Nella pittura vascolare si è tentato spesso di riconoscere questo o quell'episodio del mito di G., ma sempre in via ipotetica. È però di sicura identificazione la scena della lotta con il drago per la conquista del vello, quale compare su di una hydrìa italiota (Louvre), un vaso italiota (Napoli), un vaso ruvestino (Monaco): notevole è la tazza attica a figure rosse del Museo Gregoriano, spesso attribuita a Douris, ove appare G. che esce dalle fauci del mostro. Sopra uno specchio etrusco troviamo l'incontro di G. e Medea, sopra un altro la lotta col mostro. Nella pittura romana abbiamo un dipinto pompeiano con G. al cospetto di Pelia (Napoli); nella scultura abbiamo qualche rilievo con la scena del ratto del vello ed alcuni sarcofagi con la scena della cattura del toro, riferibili ad un solo prototipo. Anche nei sarcofagi che hanno per soggetto il mito di Medea appare G. in qualche scena (nozze di G. e Medea, morte di Creusa).
Bibl.: J. Overbeck, Schriftq., nn. 256, 866, 1058, 1069; K. Seeliger, in Roscher, II, c. 77 ss., s. v.; O. Jessen, in Pauly-Wissowa, IX, 1916, c. 778 ss., s. v. Iason, n. 1; C. Robert, Sarkophagrel., II, p. 199 ss., 206 ss.; O. Elia, Pitture murali, Roma 1932, pp. 12; K. Schefold, Die Wände Pompejis, Berlino 1957, p. 164 e 263.