GIANO della Bella
Magnate fiorentino passato nelle file del popolo e al quale sono attribuiti dalla tradizione cronistica e dagli storici (da L. Bruni all'Ammirato) gli Ordinamenti di giustizia (1293), base angolare della costituzione popolare fiorentina. Se non è lecito spiegare con un'iniziativa personale la genesi di questi ordinamenti, risulta tuttavia che G., vilipeso dai grandi e specialmente da Berto Frescobaldi, capeggiò la fazione popolare e sostenne il movimento democratico che si concluse coi famosi Ordinamenti. Egli non sedé nel priorato che li compilò, ma appartenne a quello che venne subito dopo e che agli Ordinamenti portò i primi "afforzamenti". Contro di lui, come massimo esponente della nuova situazione politica, reagirono i magnati, cercando di togliergli il favore popolare. Alla sua sete di giustizia i cospiratori denunziavano le violenze dei beccai e le malizie dei giudici, per poi sussurrare malignamente con gli uni e con gli altri, quasi che la sua promessa di far leggi contro gli abusi potesse significare un attentato ai recenti Ordinamenti. Scartata, nei conciliaboli dei magnati, la proposta, partita da Berto Frescobaldi, di sopprimerlo, prevalse il consiglio di vincere i nemici innestando la reazione magnatizia nelle incipienti dissensioni tra il popolo grasso e la gente minuta. E l'insidia riuscì, perché le calunnie dei Grandi fecero di G. un demagogo agli occhi del popolo grasso. I disordini di un tumulto contro il podestà, nel gennaio del 1295, diedero occasione alla nuova Signoria, che a G. era avversa, d'incriminarlo come responsabile. G. non si presentò e si recò in esilio, dove il 5 marzo lo raggiunse il bando. Morì esule in Francia, dove aveva interessi commerciali. Il Villani afferma che "di questa novitade ebbe grande turbazione e mutazione il popolo e la cittade di Firenze, e d'allora innanzi gli artefici e popolani minuti poco potere ebbono in Comune; ma rimase al governo dei popolani grassi e potenti",
Bibl.: I. Del Lungo, Dino Compagni e la sua Cronica, Firenze 1879-1887; P. Villari, I primi due sec. della st. di Firenze, 2ª ed., Firenze 1905; R. Davidsohn, Forsch. zur Gesch. von Florenz, III, Berlino 1901, pp. 42-43, 54-55.