CONCA, Giacomo
Figlio del pittore Tommaso e di Angela Raffaelli, nacque a Roma il 6 febbr. 1787, ultimo artista della stirpe del Conca. Fece presto una brillante carriera: premiato cinque volte all'Accademia del nudo (aprile e settembre 1805, marzo 1808, 1809 e 1810: Galleria dell'Accademia di S. Luca, disegni B 607, B 609, B 636, B 645, B 659), già nel 1806 e 1807 egli chiedeva licenza di esportare all'estero quadri e soprattutto ritratti di cui uno di papa Pio VII. Nel 1810 vinse il primo premio per la pittura al concorso Balestra con un Achille che giura sul corpo di Patroclo (Roma, Accademia di S. Luca; illustrazione in S. Conca, 1981, p. 383) di stile indubbiamente neoclassico. L'amministrazione napoleonica gli ordinò, assieme a suo padre, nel marzo del 1812 una pittura di 12 × 32 palmi romani per il secondo salone dell'appartamento dell'imperatrice al Quirinale rappresentante la Battaglia delle Termopili (disperso). Altri tre quadri per la medesima sala furono dipinti da Jean-Dominique Ingres, Josè Madrazo e Luigi Agricola. Dopo la Restaurazione, le lunette della galleria Chiaramonti nei Musei Vaticani furono affrescate da diversi artisti sotto la direzione di Canova: il C. dipinse la Creazione della Pinacoteca Vaticana. Nel 1818 eseguì un S. Giovanni Evangelista per la cappella Paolina al Quirinale, su ideazione di Raffaele Stern. Nel dicembre 1823 ricevette pagamenti per un ritratto di Leone XII. Una lettera, di suo fratello, l'oratoriano Giovanni Maria, datata 13 giugno 1824 (Roma, Ist. di arch. e storia dell'arte, ms. Lanciani 65, ff. 124 s.) parla dell'esportazione del ritratto del cardinale A.-L.-H. de La Fare.
Nel Diario di Roma (Notizie del giorno, 21 febbr. 1828, p. 3) viene indicato come "compiuto testé" dall'artista un grande quadro nella chiesa di S. Carlo della Congregazione degli oblati con Vergine Immacolata con i ss. Gaudenzio e Carlo Borromeo, ordinato dal cardinal Morozzo vescovo di Novara (F. A. Bianchini, Le cose rimarchevoli della città di Novara, Novara 1828, 11, p. 63). La stessa fonte (Notizie del Giorno, 14 maggio 1829, p. 4, e Diario, 16 maggio 1829, p. 2) ricorda il quadro con S. Giovanni della Croce esposto nella basilica di S. Pancrazio (Diario, 22 maggio 1830, p. 4) e una Ordinazione di s. Filippo Neri nella chiesa di S. Tommaso in Parione.
Il Moroni (XXXVIII, p. 63) cita un quadro ordinato da monsignor Altieri per commemorare la visita compiuta nel 1828 da Leone XII all'ospizio del sordomuti (cfr. Diario di Roma, 1833, 26 genn., suppl., pp. 1 s.). Il C. fece anche i ritratti del senatore di Roma, Paluzzo Altieri e di sua moglie, la principessa Marianna di Sassonia. Ibozzetti si trovano al Museo di Roma e i quadri nel castello d'Oriolo Romano (Pietrangeli, 1970). Una litografia conservata nello stesso museo è tratta da un ritratto di Gregorio XVI che il C. "dipinse dal vero", e un'incisione, già nella collezione Cicognara-Morbio, da quello di Antonio Francesco Orioli, fatto cardinale nel 1838 (Ritratti ital. della raccolta Cicognara-Morbio... [catal. XVIII della libreria antiquaria C. Lang], Roma s. d., p. 157, n. 2132).
Divenuto pittore ufficiale, il C. fu ammesso il 16 marzo 1836 nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e il 16 maggio dello stesso anno ricevette la croce di cavaliere dello Speron d'oro. Nel 1848 fu soprintendente alle gallerie dei Virtuosi. Disegni da Caravaggio, Michelangelo, Raffaello sono stati eseguiti per la Calcografia camerale (L. Salerno, Disegni e studi per l'incisione..., Roma 1972, pp. 13 s.). Verosimilmente gli si può attribuire il ritratto del fratello Giovanni Maria Conca, ora nel convento degli oratoriani alla Chiesa Nuova. Le opere sicure sono troppo rare per giudicare del suo stile ancora legato alla tradizione neoclassica e accademica. Sembra essere molto più vicino a suo padre o a Camuccini che ai novatori "puristi".
Il C. morì a Roma il 9 marzo 1852.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. del Capitolo di S. Pietro, Lib. bapt., 1756-1790, f. 26; Ibid., Arch. stor. del Vicariato, S. Eustachio, Lib. mort., 1850-1864, f. 14r, n. 223; Ibid., Arch. dell'Accad. di S. Luca, Registro di antichi premiati dal 1754 al 1848 (Accad. del Nudo);Archivio di Stato di Roma, Camerale 2, Antichità e belle arti, 1806-1807; Arch. Segr. Vaticano, Brevi, busta 4905, ff. 26r-28v; Roma, Arch. della Congr. dei Virtuosi al Pantheon, Registro del nomi de' fratelli che sono stati ammessi dall'anno 1701; Bibl. Apost. Vaticana, Bibl.-Archivi, busta 65, f. 174; Memorie enciclop. romane, V (1810), p. 79; La distribuz. de' premi solennizzata sul Campidoglio li 16 ag. 1810 dall'Insigne Accademia delle belle arti... in S. Luca, Roma 1810, p. VI; Statuto della Insigne Artistica Congreg. de' Virtuosi al Pantheon, Roma 1839, p. 39; La premiazione del primo grande concorso biennale Gregoriano solennizzata... dalla... Congreg. de' Virtuosi al Pantheon, Roma 1842, p. 57; C. Galuzzi Palazzi, Opere d'arte ignorate nella chiesa S. Maria Maddalena, in Roma, I (1923), pp. 39 s.; C. Gasbarri, L'orat. romano dal Cinquecento al Novecento, Roma 1963, tav. 20; J. B. Hartmann, Il trionfo di Alessandro e l'appart. napoleonico..., in Palatino, IX (1965), p. 105; C. Pietrangeli, Ritratti dei principi Altieri acquistati per il Museo di Roma, in Boll. Dei Musei comunali di Roma, XVII (1970), pp. 11-16; D. Ternois, Napoléon et la décoration du Palais impérial de Monte Cavallo en 1811-1813, in Revue de l'art, VII (1970), p. 78; The Academy of Europe. Rome in the 18th Century, Storrs 1973, p. 113, n. 112 (disegni dati a Tommaso da restituire al C.); W. Buchowiecki, Handbuch der Kirchen Roms, III, Wien 1974, p. 980; U. Hiesinger, Canova and the frescoes of the Galleria Chiaramonti, in The Burlington Magazine, CXX (1978), pp. 661, 663, fig. 22; S. Conca (catal.), Gaeta 1981, pp. 44 s., 382 s., 393; G. Moroni, Diz. di erud. Stor.-eccles..., VIII, p. 140; XII, p. 200; XIII, p. 55; XXXVIII, p. 63; L, pp. 245 s.