GHETTA (dal fr. guêtre; sp. polaina; ted. Gamasche; ingl. gaiter)
L'origine della ghetta è da ricercarsi nella gamache di cuoio o di panno portata in Francia fin dal sec. XIII. Nel sec. XVI queste lunghe ghette a gambale si facevano anche di velluto ricamato, guarnite di galloni e di bottoni d'argento e venivano portate, cavalcando, per proteggere le gambe e i piedi dal freddo, ma non rappresentavano tuttavia che un oggetto di lusso ed erano portate solo dalle classi alte: più tardi, verso la fine del 1500, fatte di tela pesante, furono adottate dai contadini francesi. Questa moda, propria dei paesi freddi, decadde con l'uso degli alti stivali di cuoio e non ritornò che alla metà del 1700 nell'uniforme dei granatieri francesi. Più tardi fu adottata dai soldati napoleonici. Verso il 1835-45 gli uomini portarono, anche in Italia, dei pantaloni tagliati in fondo a guisa di ghetta e solo verso il 1860 appare la ghetta di panno chiaro, abbottonata ai lati, alta sino alla caviglia, nella foggia che si è protratta sino ai giorni nostri.
Bibl.: V. Gay, Glossaire archéologique, I, Parigi 1929.