(anche Ghaznī´n, ant. Ghaznà) Città dell’Afghanistan orientale (48.700 ab. nel 2006), sulla strada tra Kandahar e Kabul.
Da identificare forse con Alessandria di Aracosia, fece parte in età ellenistica del regno di Battriana, poi di quello indo-scita dei Saci, infine di quello Kuṣāṇa. Importante centro commerciale, raggiunse la massima importanza nel 10°-12° sec., quando fu capitale della dinastia dei Gasnavidi; con i Mongoli (13° sec.) perse per sempre la sua egemonia.
Importanti resti archeologici di età gandharica e buddhistica sono stati trovati nell’attuale città e nei pressi: particolarmente importante un grande stupa (attivo dal 2° all’8° sec.) a Tepe Sardār. Primario il ruolo della produzione plastica nell’ambito delle fasi più tarde dell’arte buddhista. Del periodo gasnavide rimangono: i minareti-torri in cotto scolpito (12° sec.); i monumenti funerari in marmo; il tardo mausoleo a cupola (ziyāra); il palazzo reale di Masud III, con ricco repertorio ornamentale; la ‘casa dei lustri’, abitazione privata che ha restituito numerose ceramiche dipinte a lustro metallico.