CAIRATI, Gerolamo
Nacque a Trieste il 23 marzo 1860 da Gerolamo e da Maria Netauschek. Trasferitosi a Milano, studiò dal 1877 al 1882 al politecnico, conseguendo il diploma di architetto-ingegnere. Conosciuto L. Conconi, probabilmente nell'ambito dell'istituto tecnico che anch'egli aveva frequentato fino al 1874, iniziò presso di lui lo studio della pittura. Durante il periodo della sua formazione ebbe anche contatti con alcuni artisti contemporanei, attivi a Milano, ma rinflusso di Conconi, dal quale apprese anche la tecnica dell'acquaforte monotipica o monotipata, fu per lui determinante. All'incisione, comunque, non si dedicò molto se si escludono i pochi esempi già nella racc. Bozzi di Milano. Dal 1889 partecipò a numerose Quadriennali di Monaco di Baviera, città nella quale si trasferì a vivere nel 1893: alla Quadriennale del 1895 la sua Pax, una Madonna, oggi dispersa, fu acquistata dall'imperatrice Elisabetta d'Austria per la sua villa di Corfù. Presente, quasi ininterrottamente, alle Esposizioni internazionali di Venezia dal 1897 al 1938, il C., con i suoi dipinti per la maggior parte di "paesaggio italiano", non suscitò particolare interesse nella critica contemporanea: Novellando, esposto nel 1897 alla Biennale, fu notato solo per il suo "conconeggiare" (Levi, p. 145). Nell'ambito dell'VIII Biennale, nel 1909, il C. tenne una personale di trenta dipinti (per lo più pastelli fissati, tecnica di sua invenzione), intitolata Angoli reconditi d'Italia (v.catal., pp. 118-120, ill. 71 s.); nella sala a lui dedicata, le due sovrapporte erano dipinte ad affresco dalla moglie, Ida Amman Cairati, e rappresentavano la Lupa di Roma e il Leone di Venezia.Alla Internationale Kunstausstellung di Düsseldorf del 1904, il C. fu presente con quattro opere, tra le quali: il Cavaliere nero (già New York, gall. Peterson). Oltre che in alcune città della Germania, espose anche a Parigi, Londra, Barcellona e Buenos Aires. Ebbe rincarico di commissario per l'Italia alle Quadriennali di Monaco di Baviera dal 1901 al 1913 e all'Esposizione di Bruxelles del 1910, alla quale partecipò con il Lago di Scheben.Nel 1911, a Roma, figurò all'Esposizione internazionale con Bruges la morta e Tramonto nella pineta.Ebbe il titolo di professore onorario della Accademia di Belle Arti di Milano.
Pur indugiando nella ricerca di effetti atmosferici e a parte qualche cedimento romanticheggiante, il C. seppe mantenere nelle sue opere un discreto nitore compositivo sia nella tecnica del colore sia nella composizione del quadro, come dimostrano: Platani a Ravenna (Roma, Galleria d'arte moderna), presentato alla V Biennale di Venezia del 1903 e Novembre sul Garda (Milano, Galleria d'arte moderna), esposto alla XVII Biennale del 1930.
Morì a Monaco di Baviera il 28 aprile del 1948.
Fonti e Bibl.: Oltre ai catal. delle mostre citate si veda: L. Fortis, L'arte alle Esposizioni riunite di Milano, Milano 1895; P. Levi, Ilmomento dell'arte, Roma 1898; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea italiana, Roma 1909, p. 313; V. Pica, L'arte mondiale all'VIII Esposizione di Venezia, in Emporium, XXX(1909), pp. 163-180; W. Ritter, La X Esposizione internazionale di Monaco, ibid., p.332; R. Giolli, L. Conconi. Prospetto biografico, Roma 1920; A. Mezzetti, L'acquaforte lombarda nella seconda metà dell'Ottocento, Milano 1935; E. Bénezit, Dictionnaire critique et docum. des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, II, Paris 1955, p. 251; L. Servolini, Diz. illustrato degli incisori ital. moderni e contemporanei, Milano 1955, pp. 140-142; A. M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori disegnatori e incisori ital. moderni e contemporanei, I, Milano 1970, pp. 488 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 364; Encicl. Ital., VIII, p.280; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh., I, p.372.