GERODERMA (dal gr. γέρων "vecchio" e δέρμα "pelle")
Il geroderma genitodistrofico o malattia di G. Rummo e A. Ferrannini è una sindrome d'eunucoidismo che interessa quasi esclusivamente i maschi, congenita, talvolta ereditaria e famigliare. Caratteristico è il senilismo precoce del volto che già fin dall'infanzia mostra pelle floscia, rugosa, giallastra; il cranio è spesso piccolo, con occipite a conchiglia; sono esagerate le sporgenze ossee facciali. Si tratta d'individui magri, rari essendo gli accumuli di grasso alle mammelle e ai fianchi. La sella turcica è ingrandita; esiste cifosi cervico-dorsale, esagerato sviluppo in lunghezza degli arti e aspetto massiccio delle estremità. Lo sviluppo in lunghezza può essere rapidissimo e avvenire durante la fanciullezza. È deficiente lo sviluppo e la funzione genitale: talora persiste l'attitudine a generare, trasmettendosi così agli eredi la malattia; la voce è eunucoide; l'intelligenza e la psiche sono per lo più normali.
È uno stato morboso compatibile con lunga sopravvivenza; se s'avvicina alle sindromi ipogenitali particolarmente per l'eccesso di lunghezza degli arti rispetto al tronco, per l'ipoplasia degli organi genitali e la deficienza dei caratteri sessuali secondarî, presenta pure dei sintomi d'iperpituitarismo, quali la preponderanza della faccia rispetto al cranio, la cifosi, l'esagerato sviluppo delle estremità. L'associazione frequente del diabete insipido, sindrome d'origine prevalentemente neuroipofisaria, dimostra come il geroderma genitodistrofico debba essere inteso come sindrome plurighiandolare in cui i sintomi dominanti sono a carico della ghiandola genitale ipofunzionante (N. Pende), mentre l'iperfunzione del lobo anteriore ipofisario, associandosi all'ipofunzione del lobo posteriore, spiegherebbe il gigantismo gerodermico, e la disfunzione tiroidea starebbe a spiegare la distrofia cutanea e l'aspetto senile.