Patologo tedesco (Lagow, Brandeburgo, 1895 - Burgberg, Baviera, 1964). Prof. di patologia generale a Münster, poi direttore dell'Istituto di patologia e batteriologia sperimentali della I. G. Farbenindustrie di Elberfeld. A lui si debbono le scoperte delle proprietà antibatteriche del solfonammidodiamminoazobenzene (1932) - il primo composto solfammidico, introdotto in terapia nel 1935, che aprì un nuovo capitolo della chemioterapia - e dell'azione antitubercolare dei tiosemicarbazoni (1948). Nel 1939 gli fu conferito il premio Nobel per la medicina o fisiologia, che rifiutò in ottemperanza alle disposizioni del governo nazista.