GERANIO (dal gr. γέρανος "gru" per il rostro del frutto; lat. scient. Geranium; fr. géraine; sp. geranio; ted. Storchschnabel; ingl. geranium)
Col nome volgare di geranio s'indicano, soprattutto dai floricoltori, anche alcune specie di pelargonî (v.), botanicamente ben distinte dai geranî. Il genere Geranium (Linneo, 1735) ha i fiori actinomorfi con 10 stami generalmente tutti fertili, stili lunghi e rostri degli achenî glabri nella faccia interna e arrotolati a cerchio a maturità. Comprende 260 specie di piante erbacee annuali o perenni con foglie orbicolari o reniformi, variamente palmatolobate o partite, le radicali lungamente peduncolate. Vivono in tutte le regioni temperate del globo.
Nella flora italiana sono comuni: Geranium sanguineum L., G. silvaticum L., G. pratense L., G. macrorrhizon L., G. rotundifolium L., G. molle L., G. dissectum L., G. columbinum L., G. lucidum L., G. Robertianum L.; sono rari: G. argenteum L., G. tuberosum L., G. aconitifolium L'Hérit, G. reflexum L.; G. brutium Gaspar. è endemico della Calabria.
Alcune specie contengono principî tannici che le rendono astringenti, emostatiche e vulnerarie: specie il G. maculatum L., la cui radice, detta alun-root negli Stati Uniti, è usata come emostatico e come potente rimedio nelle dissenterie e nelle diarree. Le radici del G. dissectum L. dell'Australia sono eduli. La cosiddetta essenza di geranio è fornita invece da alcuni Pelargonium.