GEOSINCLINALI (dal gr. γῆ "terra" e συγκλίνομαι "m'inclino")
Vi sono aree dei fondi marini che, per il sovraccarico dovuto al progressivo accumulo della sedimentazione, hanno subito uno sprofondamento, determinando grandi depressioni a conca allungata, colmate dalla stessa massa dei materiali sedimentarî. A queste deformazioni d'equilibrio della crosta terrestre, J. D. Dana, nel 1873, ha dato il nome di geosinclinali. La prima concezione di un simile fenomeno l'ebbe però, fino dal 1859, J. Hall, il quale ha affermato che il fondo del mare, dove i sedimenti si accumulano in masse potenti, si sprofonda secondo una linea mediana che diventa l'asse di maggiore depressione della sinclinale. Con ciò si comprende perché certe formazioni di mare poco profondo, conservando costantemente la loro facies, abbiano potuto raggiungere, per graduale sovrapposizione di materiali, potenze straordinarie. Ciò non si spiegherebbe se l'accumularsi dei sedimenti non fosse stato accompagnato da un concomitante fenomeno di sprofondamento della base, per il quale l'ambiente di sedimentazione continuava a mantenersi nelle stesse condizioni della sua attività originaria.
L'area di geosinclinale, comprendente anche le zone contigue, è sede di grandi movimenti della crosta terrestre, con effetti orogenetici. È iníatti da molti ritenuto che le catene montuose si siano originate dove si trovavano geosinclinali. Con lo sprofondamento della conca o piega di sedimentazione, i materiali accumulati per primi alla base dell'area di deposizione sono gradualmente portati in zone profonde a temperatura sempre più elevata. Ciò può dar ragione di quei complessi fenomeni di metamorfismo dai quali dipende la formazione degli scisti cristallini (parascisti) che, per i ricordati fenomeni orogenetici proprî dell'area di geosinclinale, sono portati poi a far parte dei rilievi orografici della crosta terrestre. La complessità e lo stile delle forme di corrugamento induce ad ammettere che i sedimenti stessi siano sollecitati da spinte orizzontali come se tendessero a rientrare nel blocco continentale da cui derivarono.
Bibl.: J. Hall, Natural History of New York, Paleontology, Albany 1859, III, p. 70; J. D. Dana, On some Results of the Earth's Contraction from coaling, in Amer. Journ. of Science, s. 3ª, V e VI (1873); id., Manual of Geology, New York 1895; E. Haug, Les géosyclinaux et les aires continentales, in Bull. Soc. géol. fr., s. 3ª, 1900; id., Traité de géologie, Parigi 1907.