SIMENON, Georges
(App. III, II, p. 745)
Scrittore belga, morto a Losanna il 4 settembre 1989. Ha lasciato dell'uomo un'immagine piuttosto sfocata, drammatica e discussa, quella che del resto emerge chiaramente dai Mémoires intimes (1981), scritti dopo il suicidio della figlia venticinquenne Marie-Jo, e costituenti un esame spietato del modo tutto personale d'intendere la paternità, dei rapporti con la seconda moglie − che lo ritiene responsabile di ogni peccato più abietto −, dei problemi psicologici e della fragilità psichica della figlia.
Nel genere autobiografico S. aveva già pubblicato Lettre à ma mère (1947; trad. it., 1985), un'opera capitale, Pedigree (1948; trad. it., 1987), e il diario Quand j'étais vieux (1974). La sua produzione letteraria, soprattutto romanzi gialli, è imponente: oltre a una ventina di volumi, pubblicati tra il 1975 e il 1980, contenenti vere e proprie dictées registrate da un S. convinto di volersi ritirare dalla vita letteraria attiva, conta poco meno di duecento romanzi, fra cui emergono − per popolarità in tutto il mondo e per salda invenzione −quelli della serie di Maigret, quasi tutti tradotti in italiano.
Bibl.: G. Bogliolo, Simenon: solo storie di uomini, in Tuttolibri, 1981; G. Benelli, La fortuna di Georges Simenon, in Critica e società di massa, Trieste 1983; M. Piron, L'univers de Simenon, Parigi 1983; L. Norci Cagiano, Georges Simenon, in I Contemporanei, Letteratura francese, Roma 1987, pp. 303-11.