MATHIEU, Georges
Pittore, nato a Boulogne-sur-Mer il 27 gennaio 1921. Dedicatosi allo studio della lingua inglese, del diritto e della filosofia, nel 1942 comincia a dipingere. La lettura di un saggio di E. Crankshaw su Conrad nel 1944 gli fa intuire come ci si possa esprimere unicamente attraverso lo stile, abolendo la mediazione della rappresentazione.
Nelle opere di questo periodo (1944-47) M. si abbandona all'evocazione di allucinati mondi amebici, dai titoli significativi come Sopravvivenza, Concezione, Eternità, Evanescenza, ma si fa in lui ben presto urgente la necessità di raggiungere un adeguamento dei nuovi mezzi espressivi a un più intenso contenuto emozionale. A Parigi nel 1947 incontra Wols ed è affascinato dalla sua ricerca. Con C. Bryen, Wols e H. Hartung, M. impianta un discorso impegnato al superamento soprattutto dell'astrattismo geometrico, giudicato una forma di vieto accademismo, e considera la pittura espressione, per mezzo di gesti e di segni, dello stretto e necessario rapporto tra l'azione dell'artista con le "forze viventi del cosmo". Nello stesso anno 1947 con Bryen organizza presso la Galerie du Luxembourg a Parigi la mostra L'imaginaire che raggruppa i rappresentanti di questa nuova astrazione (Abstraction lirique o Abstraction psychique), cui segue nel 1948 quella H.W.P.S.M.T.B. (dalle iniziali dei partecipanti) presso la Galerie des Deux-Îles. Nel 1950 la galleria Drouin organizza la sua prima personale.
I suoi quadri, di grande formato, sono caratterizzati dalla velocità d'esecuzione, dall'assenza di premeditazione di forme e di gesti, dall'estrema concentrazione dell'atto pittorico. E il suo dipingere diviene una forma particolare di happening ante litteram, come quando nel 1956 dipinge nel teatro Sarah Bernard un quadro di grande formato (12 m per 4) dal titolo Hommage aux poètes du monde entier, o quando entusiasma il pubblico giapponese dipingendo un grande quadro poco prima dell'apertura di una sua mostra a Tokio (1957).
Accanto alla sua attività creativa M. svolge anche un'intensa attività teorica, pubblicando numerosi saggi (Analogie de la Non Figuration, 1949; De l'Abstrait au Possible, 1959; Au-delà du Tachisme, 1963; Le Privilège d'être (1967), e la rivista United States Lines Paris Rewiew (dal 1953).
Vedi tav. f. t.
Bibl.: J. Charpentier, G. Mathieu, Parigi 1965; F. Mathey, Mathieu, Milano-Parigi-New York 1969.