AURIC, Georges
Compositore di musica, nato a Lodève il 15 febbraio 1899. Studiò a Parigi, dapprima presso il conservatorio e poi alla Schola Cantorum diretta da V. d'Indy. Il suo nome cominciò a richiamare la comune attenzione quando si formò il cosiddetto "gruppo dei Sei" (G. Auric, D. Milhaud, A. Honegger, G. Tailleferre, L. Durey e F. Poulenc), il quale imprese una fervida lotta contro l'impressionismo e l'arte raffinata dei debussyani e contro le tendenze filosofiche della Schola: l'arte dell'A. si presentò subito - come quella dei suoi colleghi - con carattere di semplicità nella scrittura e nello svolgimento del discorso musicale (semplicità che l'A. portò alle estreme conseguenze, giungendo a una scheletrica secchezza) e di franchezza ritmica e melodica. Dopo i primi saggi fortunati (Fox-trot, Nocturne, Suite, per orchestra; il balletto La Pastorale; qualche lirica per canto e pianoforte, ecc.) la vena dell'A. sembrò per qualche anno esaurita, fino a quando i balletti Les fâcheux, Les Matelots (1925-1926) e Malbrough (1927) vennero a mostrare un'arte di gran lunga più singolare e robusta di quella che si era vista nei primi lavori. E con la musiea per il film À nous la liberté (1931) l'A. ha raggiunto risultati artistici superiori - come euritmia, aderenza alle vicende drammatiche, immediato effetto evocativo - a quanto finora si è fatto in tale campo.