BUHLER, Georg
Indianista, nato a Borstel (Hannover) il 19 luglio 1837, scomparso nel Lago di Costanza l'8 aprile 1898. La sua carriera scientifica fu divisa fra l'India, ove fu più volte insegnante all'Elphinstone College di Bombay e al Deccan College di Poona, e l'Europa, dove dal 1880 alla morte occupò la cattedra di sanscrito nell'università di Vienna.
Incaricato nel 1864 dal governatore sir Bartle Frere di compilare, con R. West, il codice del diritto ereditario indiano, pubblicò nel 1867 il primo volume del Digest of Hindu Law Cases che di tal diritto appunto tratta, e il secondo nel 1869. L'opera intera venne tradotta ben presto in marāthī, gujerāthī e canarese. Lo studio del diritto indiano fu la caratteristica dell'opera del B. Pubblicata nel 1868 un'edizione con traduzione e illustrazione degli aforismi di Āpastamba (la 2ª parte usciva nel 1871; 2ª edizione, 1894), preparava poco dopo per la raccolta dei Sacred Books of the East la traduzione degli aforismi stessi e di quelli di Vasiṣṭha, Gautama e Baudhayana (2 parti, Oxford 1872, 1882, in Sacred Books of the East, XIV; 2ª ed., 1897) preceduti da un'introduzione ricchissima, e, più tardi, l'opera sua capitale, la traduzione del codice di Manu (Oxford 1886; in Sacred Books of the East, XXV).
Desideroso di porre gli studî in India su basi sicure, egli veniva nel frattempo pubblicando un'edizione con note dei libri II-V del Pañcatantra (v.) nelle Bombay Sanskrit Series, I, II, X, 1868-1873, e di un romanzo pure assai celebre in India, la Storia dei dieci principi (The Daśakumāracarita of Daṇḍin, I, 1873; 2ª edizione 1887, in Bombay Sanskrit Series, X). Nel 1869 veniva incaricato della riforma della scuola primaria e secondaria e, al suo definitivo abbandono dell'India, aveva con un'adeguata organizzazione portato in soli sei anni le scuole da 800 a 1600. Tale incarico gli permise di visitare e far ricerche nelle più antiche e ricche biblioteche dell'India (solo in due di Khambay egli trovò 30 mila manoscritti) e di acquistare per il governo più di 2 mila manoscritti, da lui catalogati e illustrati fra il 1878 e il 1885. A tali ricerche si deve la scoperta di ben 4 delle 5 opere d'indole storica indiane che ci siano giunte (Vikrāmañkadevacarita di Bilhaṇa (v.), Gauḍavaho, Pṛthivīrājadigvijaya e Kīrtikaumudī; v. india: Letteratura), la prima delle quali egli pubblicò (Bombay 1875). Del B. vanno anche ricordate le edizioni e interpretazioni di numerose epigrafi, tra le quali due editti di Aśoka (v.), le determinazioni di date storiche dedotte dagli studî epigrafici, l'esauriente trattazione della paleografia indiana dal 350 a. C. al 1300 d. C., per la quale oggi si può affermare che la scrittura indiana devanāgarica è sorta dall'alfabeto aramaico, gli studî di storia, letteratura, arte dei Jaina, che egli poté compiere per la lunga consuetudine avuta con religiosi Jaina nel Gujerat.
Bibl.: J. Jolly, Georg Bühler, 1837-1898, in Grundriss der Indo-Arischen Philologie und Altertumskunde, 1898, con bibliografia completa.