GENZANO di Roma (A. T., 27-28-29)
Cittadina del Lazio (provincia di Roma), situata sulla pendice esterna della cinta craterica che racchiude il Lago di Nemi, pendice che dal più elevato ciglio occidentale della cinta (465-480 m.) scende verso la pianura ed è tagliata a circa 435 m. dalla Via Appia. L'abitato è perciò in parte distribuito lungo questa via, in parte lungo tre ripide strade che a quella discendono convergenti dal predetto ciglio, sul quale le case più alte dominano la conca lacustre da una rupe a picco. I più cospicui palazzi (Sforza-Cesarini, sec. XVIII, con una collezione di ritratti dei principi e duchi di casa Sforza; ecc.) sono nella parte più alta, al pari della chiesa maggiore, ma il centro tende oggi a svilupparsi lungo la via Appia sulla quale sono le costruzioni più moderne. Essa serve infatti alle comunicazioni con i paesi circostanti cui Genzano è collegata da una rete tramviaria, e a essa s'innestano, poco fuori dell'abitato, a SE., le strade per Lanuvio e Nemi.
Genzano fu fondata nella prima metà del secolo XIII dai cisterciensi delle Tre Fontane. Appartenne poi agli Orsini, ai Colonna, ai Savelli, ai Massimi, agli Sforza-Cesarini. Nel 1828 fu da Leone XII elevata al grado di città. Lo stato delle anime del 1656 non le assegna che 514 abit., cresciuti a 1190 nel 1701 e a 2963 nel 1782; l'incremento del sec. XVIII è in relazione al fatto che il paese cominciò ad essere assai frequentato come soggiorno estivo di cospicue famiglie romane. Costante è l'incremento nel sec. XIX: 3102 abitanti nel 1816, ben 4847 nel 1853, 5061 nel 1871 e 7655 nel 1901. Nel 1921 la cifra degli abitanti del comune raggiunse i 9016 (di cui 8400 nel centro) e nel 1931 i 9461.
Il territorio del comune assai ristretto (8,6 kmq.) è quasi interamente coltivato, con prevalenza del vigneto; il vino gode buona rinomanza e l'industria vinicola costituisce di gran lunga la principale risorsa del paese. Il consumo del vino è fatto soprattutto a Roma e il trasporto avviene ancora in parte con i caratteristici carri a vino. L'incanto dei luoghi, la purezza dell'aria, le vaste visioni panoramiche, l'attraenza delle passeggiate (sono famose le "olmate" di Genzano), il celebre lago così prossimo, ia rendono attraente.
Molto note sono le cosiddette "infiorate" di Genzano (larghi tappeti di fiori freschi, armoniosamente combinati) lungo la Via Livia in speciali ricorrenze religiose e civili.
Bibl.: G. Tomassetti, La Campagna romana, Roma 1910, II, p. 246 segg. (ivi anche, una nota bibliogr.).