Gruppo energetico russo, prima impresa del settore nel Paese, costituita nel 1989 a seguito della privatizzazione del Ministero del gas dell’Unione Sovietica, al 2022 controllata per il 40% circa dallo Stato. Dagli anni Novanta ha sviluppato reti di approvvigionamento verso l’Asia centrale e l’Europa centrale e occidentale, cui fornisce il 40% circa del suo gas naturale, principalmente attraverso il gasdotto Nord Stream 1; il gruppo ha inoltre esteso il proprio modello imprenditoriale a settori quali media, finanza e aviazione. Nel terzo trimestre 2021 Gazprom ha registrato un utile netto record di circa 7 miliardi di euro, atteso in rialzo a fronte della crisi energetica prodotta dall’esplosione del conflitto con l’Ucraina nel febbraio 2022, in ragione del quale resta inattivo il Nord Stream 2 ultimato nel 2021, che si sviluppa dalla costa baltica russa alla Germania nord-orientale per una lunghezza di 1200 chilometri.
Nel corso del conflitto bellico russo-ucraino esploso nel febbraio 2022, il gruppo energetico ha ripetutamente sospeso o ridotto il flusso diretto verso l'Europa, in risposta alle sanzioni economiche imposte alla Russia e a seguito degli ingenti danni riportati dalle infrastrutture di trasporto del Nord Stream 1, forse provocati da atti deliberati.