GAUTIER de Coincy
Poeta francese, nato ad Amiens nel 1177, morto a Soissons nel 1236. Entrato assai giovane nell'abbazia benedettina di Saint-Médard (Soissons), la lasciò dal 1214 al 1233, priore di Vic-sur-Aisne. A questo periodo risale la sua produzione agiografica, che è la più feconda del Medioevo.
Nei Miracles de la Sainte Vierge, di 30.000 versi (ed. dell'abate Poquet, Parigi 1857), G. de C. raccoglie, ora traducendo da Ugo Farsito, da Ermanno di Valenciennes, da Guiberto di Nogent, ora attingendo alla tradizione orale, gli esempî, i miracoli, le leggende - 75 circa - in cui operava la misericordia della Vergine. Egli intese fare opera di commossa devozione e di religiosa edificazione, con uno spirito credulo, stupito, che conserva la schiettezza e la bonomia del sentimento popolare, senza nessun controllo razionale. Cosicché la Vergine, per amore al portentoso, è rappresentata soprattutto come protettrice delle anime più perverse, per le quali fa spesso deviare il corso dell'umana giustizia e mette in contrasto lo stesso giudizio divino. Questo patrimonio leggendario ebbe grande diffusione e attraverso l'opera di giullari, di chierici, di spiriti devoti passò nel repertorio dei "misteri" e delle "passioni". G. de C. compose agiografie, rifece in versi il Nuovo Testamento, specialmente quei tratti dove appare la figura di Maria Vergine, e scrisse delle poesie religiose che sono tra le prime e le più agili della letteratura romanza. Notevole la Vie de Sainte Léocade (2400 versi) che si risolve in una satira sociale ed ecclesiastica, fatta con la stessa semplicità e la stessa evidenza a cui s'ispira la sua lirica devota; ed è interessante, per il tema letterario, La chaste impératrice (5000 versi).
Bibl.: A. Mussafia, Über die von G. de C. benutzten Quellen, in Denkschr. Akad. Wissensch. di Vienna, XLIV (1894); id., Studien zu den mittelalterlichen Marienlegenden, in Sitz.-Ber. d. kais. Akad. di Vienna, CXIII-CXXIX (1887-98); A. Duval, Poésies de G. de C., in Histoire littér. de la France, XIX (1838; 2ª ed. 1895), pp. 843-57; P. Meyer, Types de quelques chansons de G. de C., in Romania, XVII (1888), pp. 249-37; E. Lommatzsch, G. de C. als Satiriker, Halle 1913; A. C. Ott, G. v. C., Christinenleben, Erlangen 1922; A. Lågfors, Mél. de poésie lyrique française: G. de C., in Romania, LVI (1927), p. 474 segg.