BOMBACI, Gaspare
Nacque a Bologna, il 22 maggio 1607, da Antonio, che fu nel 1582 degli Anziani Consoli, e da Livia Ratta, il cui padre Carlo fu bisavolo di monsignor Antonio Lorenzo Ratta. Nell'anno stesso della nascita rimase orfano di padre; la madre si risposò più tardi con Lelio Felicini, conte della Baricella, e ne ebbe una figlia, Marsibilia, che, andata a nozze con un Marescotti, rimase vedova senza figli e lasciò il B. erede dei suoi beni.
Studiò grammatica e umanità, e quindi logica e filosofia con Matteo Gondi, di origine fiorentina, e diritto civile con Bernardino Cattani, avendo come condiscepoli Giovanni Lupari, l'abate Cesare Fachenetti, poi cardinale e vescovo di Senigallia, e il conte Lorenzo Fachenetti, poi senatore. Non volle laurearsi perché, per un difetto di pronuncia, non avrebbe potuto aspirare ad una pubblica cattedra, né tenere discorsi nelle adunanze delle accademie letterarie.
Conseguì numerosi uffici nella città: fu dei tribuni della plebe (1629), degli Anziani (1631, 1638, 1658), dei riformatori allo Studio (1664), e poi podestà a Crevalcore (1667). Dalla moglie Orinzia Morandi ebbe quattro figli. Appartenne fin dalla fondazione all'Accademia della Notte, nella quale assunse il nome di Tardo, che conservò anche quando fu ammesso nell'Accademia dei Gelati. Acquistò buon nome per le rime di occasione e in particolare per gli epitalami in sciolti, che veniva componendo in varie circostanze, come quando (1628) assisté in Roma alle cerimonie per le nozze di Odoardo Farnese, duca di Parma, con Margherita, sorella del granduca di Toscana. Tali versi confluirono progressivamente in una raccolta intitolata La Musasonnolenta.
Il volume manoscritto (Bibl. Com. dell'Archiginnasio di Bologna, n. 335 [331]), a cui sono unite altre poesie in foglietti staccati, era destinato alla stampa, come appare da un abbozzo di frontespizio e dalle istruzioni sul modo della pubblicazione, e comprende poesie amorose, sonetti indirizzati a personaggi illustri (il pontefice Alessandro VII, Carlo Emanuele di Savoia, Cristina di Svezia), o composti in occasione di nozze, monacazioni e morti, sonetti di scambio con i rimatori del tempo - Barbazza, Bruni, Onofri ed altri -, le ottave Le lodi della villa, le canzoni Gli orrori delsecolo e Preludi alla pestilenza e guerra del 1630.
Di maggiore interesse sono gli scritti di carattere storico, anche se accusati dal Fantuzzi di "attingere le notizie da fonti impure": l'Historia de' fatti di Antonio Lambertacci e le Historie memorabili di Bolognaristrette nelle vite di treuomini illustri, che furono forse contrapposte dalla passione cittadina alla Secchia rapita e dovettero suggerire a Bartolomeo Bocchini l'idea del suo poema. Questioni e pareri di materia cavalleresca, svolti poi ancor più diffusamente dal figlio Antonio Michele, porsero inoltre al B. un ampio campo di dissertazioni.
Morì il 28 febbr. 1676 e fu sepolto nella chiesa di S. Giacomo Maggiore.
Opere: La catena di Vulcano. Epitalamio..., Bologna 1628; Historia de' fatti di Antonio Lambertacci..., ibid. 1632; La BeataLucia da Stifonte, ibid. 1635; La Scena de' Sacri,e de' Profani Amori,ovvero le Vite di tre Donne illustri per Santità,cioè S.Venefredda d'Inghilterra,B. Lucia da Stifonte Bolognese e B. Margherita da Cortona, ibid. 1638; Memorie sacre degli Uominiillustri per titoli,e fama di Santità della Città di Bologna, I, ibid. 1640, II, ibid. 1645; L'Araldo,ovvero delle Armi delle Famiglie. Trattato, ibid. 1645 e 1651 (ristretto nelle Prose degli AccademiciGelati, ibid. 1671, pp. 65 ss.); Historie memorabili della Città di Bologna ristrette da G. B. nelle Vite di tre Uomini illustriAntonio Lambertacci,Nanni Gozzadini,e Galeazzo Mariscotti, ibid. 1666 e 1668; Tavole de' cognomi delle Famiglie sì Bolognesi,come Forestiere nominate nella Storia di Bologna dal Ghirardacci, ibid. 1745. Di altri vari scritti danno notizia il Fantuzzi e il Mazzatinti.
Bibl.: G. Fantuzzi, Scrittori bolognesi, Bologna 1781-94, II, p. 273, IX, p. 67; G. Canevazzi, L'autore del Lambertaccio (B. Bocchini), in Misc. Tassoniana, Modena 1908, pp. 415 ss.; L. Frati, G. e Anton Michele B., in F. Ravagli. Misc. di erudiz. ebelle arti, I (1911), nn. 9-10, pp. 132-38; D. Ortisi, B. Bocchini, in Italica, XXXII (1955), pp. 248-58; G. Mazzatinti-A. Sorbelli; Inv. dei mss. delle Bibl. d'Italia, XVII, XXV, LXV, LXIX, passim.