Gargonza
Castello in Val di Chiana presso Monte San Savino, sulle falde orientali del monte di Palazzuolo, a metà strada tra Arezzo e Siena. Nella primavera del 1302, come più comunemente si ritiene, ma forse più probabilmente nello spazio di tempo intercorso tra la prima condanna di D. (27 gennaio) e la seconda (10 marzo), si tenne a G. un convegno tra gli sbanditi di Firenze, guelfi bianchi e ghibellini. Il castello apparteneva agli Ubertini, che al pari degli altri feudatari del contado tradizionalmente avversi a Firenze prestavano aiuto agli esuli. Al convegno partecipò, secondo il Bruni, anche D., che intorno alla prima decade di novembre dell'anno precedente aveva dovuto abbandonare precipitosamente Roma. La caduta del priorato di Parte bianca (7 novembre) lo aveva infatti privato automaticamente della sua carica di ambasciatore presso il pontefice, esponendolo anche a un serio pericolo personale. Nei mesi successivi e prima del convegno di G. è tradizione (rifiutata però dal Davidsohn) che egli si trattenesse a Siena in attesa degli eventi. Con il convegno, di cui giunse presto notizia a Firenze, più che con la mancata presentazione del poeta in città, è forse da mettere in relazione l'inasprimento della sua pena, cioè la condanna a morte.
Riunendo in un sol fascio le forze ostili al partito dominante, l'abboccamento di G. apparve infatti ai Neri come una seria minaccia. In questo quadro sono forse meglio comprensibili anche il ritorno di Carlo di Valois a Firenze con una notevole schiera di armati e le pesanti condanne dell'aprile a opera di messer Cante de' Gabrielli, che allungarono in misura impressionante la lista degli esuli. Il convegno procurò effettivamente a questi ultimi qualche successo immediato. Sempre protetti dagli Ubertini, essi si stabilirono in Arezzo. Nella primavera Firenze subì dei rovesci militari. Alcuni borghi fortificati come Figline e Piantravigne caddero nelle mani delle truppe coalizzate; diversi castelli del contado, sobillati dai Bianchi e dai ghibellini, si ribellarono. Il partito dei Neri, al potere in città, visse giornate difficili.
Bibl. - Davidsohn, Storia III 280; G. Pampaloni, I primi anni dell'esilio di D., in Conferenze Aretine 1965, Arezzo 1965, 140-143.