Tecnica, fondata su procedimenti elettrochimici, per rivestire superfici metalliche con una pellicola sottilissima (alcuni centesimi o millesimi di millimetro di spessore) d’altro metallo, depositata per via elettrolitica, sia a scopo ornamentale, sia per proteggere la superficie stessa dalla corrosione dovuta ad agenti chimici e atmosferici. Sono procedimenti di g. l’argentatura, la cadmiatura, la cobaltatura, la cromatura, la doratura, la nichelatura, l’ottonatura, la piombatura, la platinatura, la ramatura, la rodiatura, la stagnatura e la zincatura; lo sono altresì i depositi elettrolitici sull’alluminio e l’ossidazione anodica dell’alluminio e delle sue leghe.
Prima del trattamento di g. la superficie dei pezzi e degli oggetti deve essere accuratamente preparata se si vuole ottenere un perfetto deposito elettrolitico; si procede pertanto a pulitura meccanica, a sgrassatura e a decapaggio dei pezzi grezzi, operazioni che, nella g., gravano in misura notevole sul costo totale del processo. Nel locale di pulitura meccanica sono installate pulitrici, smerigliatrici, sbavatrici e macchine a getto di sabbia: esse debbono essere provviste di apparecchiature per l’assorbimento della polvere. La sgrassatura si effettua con solventi (per es., il tricloroetilene), oppure per trattamento con adatte soluzioni saline calde (soda Solvay, borace), ovvero per via elettrolitica, usando gli oggetti da trattare come catodi in una soluzione calda di carbonato o fosfato sodico, con anodi di ferro nichelato. La sgrassatura è perfetta quando la superficie, immersa in acqua fresca, si bagna completamente. Il decapaggio, per eliminare dalla superficie metallica tracce di ossidi e di scorie, si compie in bagni diversi secondo la natura del metallo: con acido solforico e cloridrico, per il ferro e l’acciaio; con miscela di acido cloridrico, nitrico e solforico per l’ottone ecc.