BORGHESE, Galgano
Figlio di Agostino e di Agnese Ugurgieri, fratello di Borghese, nacque a Siena nella prima metà del sec. XV. Studiò diritto civile ed ecclesiastico; nel 1443, già doctor utriusque iuris, pronunziò il discorso per la consegna, da parte della Repubblica, dei gonfaloni al capitano del popolo e al gonfaloniere di Giustizia e ai gonfalonieri dei vari rioni (l'orazione è nel ms. Landi n. 31 della Biblioteca Comunale di Piacenza, cc. 11r-13r). Intorno al 1446 era lettore di diritto canonico presso lo Studio di Siena. Come ricorda egli stesso nella dedicatoria del suo trattato De potestate summi pontificis, in questi anni fu in rapporto con Enea Silvio Piccolomini, col quale s'incontrava per discutere e conversare.
Nel 1453, come inviato di Siena a Roma, in due dispacci del 6 e 9 settembre informava la Repubblica del grave stato di salute di Niccolò V, che gli impediva di ricevere l'inviato del re d'Aragona. Nell'aprile del 1456, insieme con Leonardo Benvoglienti ed Enea Silvio Piccolomini, fece parte dell'ambasceria che Siena inviò a Alfonso d'Aragona per chiedere la sospensione della guerra, che aveva portato Iacopo Piccinino, con l'appoggio del re di Napoli, all'occupazione di Orbetello. Nel luglio, ancora a Napoli, il B., il Piccolomini e il Benvoglienti furono tra i primi ad avere la notizia della vittoria ottenuta da Giovanni Hunyadi sui Turchi a Belgrado, notizia che comunicarono il 3 luglio alla Repubblica senese. Nel 1460, di fronte al profilarsi, nuovamente, del pericolo di un passaggio per la Toscana del Piccinino, il B. prese parte ad un'ambasceria senese presso Francesco Sforza.
Secondo il Cartari in quello stesso anno il B. sarebbe stato nominato governatore di Rieti e Terni, ma la notizia non trova conferma nelle fonti. Nell'aprile del 1462 fu nominato governatore di Città di Castello da Pio II. Non sappiamo quando e con chi si sposasse; due suoi figli, Bernardino e Niccolò Andrea, ricoprirono cariche pubbliche l'uno nel 1480, nel 1494 l'altro. Secondo il Luttazi (p. 77), il B. avrebbe discusso cause a Firenze e a Siena.
Morì a Siena, il 9 genn. 1468, mentre ricopriva la carica di gonfaloniere del Terzo della città, e fu sepolto nella cappella gentilizia di S. Domenico.
A Pio II il B. dedicò il trattato De potestate summi pontificis conservato nel codice Vat. Lat. 4129, miscellaneo del sec. XV (cc. 1-35), che contiene una serie di scritti sul potere del papa e su quello del concilio. Il B. vi sostiene con argomentazioni giuridiche e teologiche la titolarità da parte del pontefice dell'utrumque gladium. Nella prima parte esamina la natura della potestà pontificia nell'ambito della Chiesa e afferma la superiorità del papa sul concilio; passa, poi, a trattare i rapporti con le autorità civili e sostiene che principi e sovrani dipendono dal pontefice, il quale ha il diritto di deporli nel caso quelli si macchino di colpe gravi; infine, si occupa dell'autorità pontificia in materia sacramentale e in campo di diritto civile.
Fonti e Bibl.: L. Fumi, Inventario e spoglio dei Registri della Tesoreria Apostolica di Città di Castello del R. Archivio di Stato in Roma, Perugia 1900, pp. 40 s.; Commentarii Pii II, Francifurti 1614, p. 26; I. Ugurgieri Azzolini, Le pompe sanesi, Pistoia 1649, I, p. 441; II, pp. 118 s.; C. Cartharius, Advocatorum Sacri Concistorii syllabus, Romae 1656, p. CXXXIV; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, p. 1727; Le vite di Pio II di G. A. Campano e B. Platina, in Rerum Italic. Script., a cura di G. C.Zimolo, 2 ediz., III, 3, pp. 25 s., nota 4; G. Muzi, Mem. eccles. e civili di Città di Castello, Città di Castello 1844, pp. 27, 221; N. Borghese, La vita di s. Caterina da Siena... aggiuntovi l'elenco degli uomini ill. dell'eccellentissima casa Borghese, a cura di R. Luttazi, Roma s.d. (ma 1869), pp. 76 s., 147; L. Banchi, Il Piccinino nello Stato di Siena e la lega italica, in Arch. stor. ital., s. 4, IV (1879), p. 243; L. Zdekaucr, Lo Studio di Siena nel Rinascimento, Siena 1894, p. 117; A. Della Torre, Storia dell'Accademia Platonica di Firenze, Firenze 1902, p. 142; M. Grabmann, Studien über den Einfluss der aristotelischen Philosophie auf die mittelalterlichen Theorien über das Verhaltnis von Kirche und Stant, in Sitzungsberichte der bayerischen Akademie der Wissenschaften, LXXVIII (1934), pp. 104 s.; G. Borghezio, IBorghese, Roma 1954, p. 9; L. von Pastor, Storia dei papi, I, Roma 1958, pp. 640 n. 2, 685, 693 n. 1, 716 n. 3, 736 n. 5; P. O. Kristeller, Iter italicum, II, pp. 71, 325.