LELIO, Gaio (C. Laelius)
Nato da famiglia plebea originaria di Tivoli, fu devoto amico del primo Scipione Africano e si distinse presto per cultura, ingegno, eloquenza. Accompagnò l'amico nella Spagna nel 211 a. C.; quale comandante della flotta, collaborò con lui alla presa di Cartagena (209 a. C.) e recò in Roma la notizia della vittoria. Tornato nella Spagna, combatté vittoriosamente a Gibilterra contro una piccola squadra cartaginese. Partecipò poi con molta abilità alle operazioni di Scipione contro Siface e i Cartaginesi, sino alla sconfitta definitiva del primo (203 a. C.) e alla battaglia di Zama, nella quale si distinse come comandante della cavalleria (202 a. C.). Edile della plebe nel 197 a. C., pretore nel 196, ebbe come provincia la Sicilia, ma, nonostante l'appoggio degli Scipioni, non poté ottenere il consolato prima del 190 a. C., quando dovette lasciare il comando supremo contro Antioco a L. Cornelio Scipione, fratello dell'Africano.
Bibl.: C. Neumann, Das Zeitalter der punischen Kriege, Breslavia 1883, pp. 455 segg., 512 segg., 531 segg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, III, ii, Torino 1917, pp. 466, 469 n. 38, 502, 521 segg., 554 segg.; E. Pais, Storia di Roma durante le guerre Puniche, II, Roma 1927, pagine 103 segg. e 186 segg.