CETEGO, Gaio Cornelio
Patrizio romano. Già nei suoi primi anni, in Spagna, aveva partecipato a un attentato contro il suo generale Q. Metello Pio (prima del 71 a. C.). Ingolfatosi nei debiti, prese parte, pare, già alla prima congiura di Catilina nel 66 e fu uno dei principali membri della seconda del 63. Già senatore, forse come ex-questore, egli era molto giovane e pieno di audacia, e Catilina, lasciando Roma, affidò a lui e al pretore P. Lentulo Sura la direzione della congiura. Impaziente di agire, per suo conto si era assunto il compito di uccidere il console Cicerone. Ma citato da Cicerone con gli altri capi della congiura e condotto in senato, dove il console produsse le prove della sua colpa, fu messo agli arresti; e invano tentò di farsi liberare con la violenza dai suoi servi e liberti. Allora il senato, su proposta di Catone e consenziente anche il fratello di C., decretò che gli arrestati fossero giustiziati. La notte del 5 dicembre 63, C. fu condotto nel carcere Tulliano e ucciso.
Fonti: Sallustio, De con. Cat.; Cicerone, Catilinariae.
Bibl.: F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 1278; W. Drumann e P. Groebe, Gesch. Roms, II, Lipsia 1902, p. 478.