ZERBIS, Gabriele de
Medico, nato a Cuorgné presso Verona verso la metà del sec. XV morto nel 1505 per mano di un assassino mentre faceva ritorno da Costantinopoli in patria. Studiò a Padova dove divenne professore di filosofia nel 1466. Fu chiamato nel 1480 alla cattedra di medicina a Roma da papa Innocenzo VIII e vi rimase fino al 1503, quando fu richiamato a insegnare medicina teorica a Padova.
Nel 1505 fu invitato a Costantinopoli dall'ambasciatore veneziano per curare un ricco personaggio turco e raccolse larga mercede e molti onori. Sennonché essendo il malato morto dopo la di lui partenza, fu inseguito dai familiari e ucciso insieme con un suo figlio che lo accompagnava. Fu uno dei precursori negli studî d'anatomia comparata: praticò con molta diligenza dissezioni anatomiche. Le sue opere più importanti sono Anatomiae corporis humani et singulorum illius membrorum liber (Venezia 1502) e De cautelis medicorum (Venezia 1495): questo libro ebbe una serie di edizioni e fu spesso citato dai medici del sec. XVI.