MIRÓ Ferrer, Gabriel
Romanziere spagnolo, nato ad Alicante il 28 luglio 1879, morto a Madrid il 27 maggio 1930. Decadente e simbolista, il M. ha una sua prosa rarefatta, disincantata, sostanzialmente pessimistica. La concezione delle sue figure - per lo più abuliche, astratte e involute nella vanità del sogno - ha una particolare tristezza ironica e una spassionata amarezza: l'opera più tipica è El abuelo del rey (1915), che si ricollega all'arte di P. Baroja. Nella sua sensibilità predomina un estetismo squisito, troppo studiato nell'elemento pittorico e musicale, che riprende anche assunti religiosi (Figuras de la Pasión del Señor, 1916), lasciando intravvedere, nonostante il distacco stilistico, un lirismo malinconico, trepidante, assiduamente represso.
Opere: Oltre alle citate: La mujer de Ojeda (1901); Las cerezas del cementerio (1910-1911); Los amigos, los amantes y la muerte (1915); El libro de Sigüenza (1917); Nuestro Padre San Daniel (1921): Niño y grande (1925); El obispo leproso (1925); Años y leguas (1928), ecc. Obras completas (Madrid 1928, voll. 10).