Struttura di forma e dimensioni svariate, di metallo o di legno, costituita generalmente da un telaio, che sostiene una trama a sbarre, nella quale si tengono rinchiusi mammiferi, uccelli o altri animali, in cattività.
Le g. trovano impiego anche nella caccia, per contenere gli uccelli che debbono servire da richiamo. Questo tipo di caccia è permessa in Italia solo in particolari condizioni, regolamentate strettamente dalla legge.
medicina G. toracica Quella parte dello scheletro (complesso delle costole, sterno e vertebre toraciche) che racchiude gli organi della cavità toracica, il diaframma e gli organi ipocondriaci.
storia Pena della g. Nel Medioevo, pena derisoria e infamante che colpiva chi si era macchiato di delitti di natura essenzialmente morale; il reo, rinchiuso in una g. sollevata da terra, era esposto sulla pubblica piazza.
Nella tecnica delle costruzioni, l’insieme dei ferri longitudinali e delle staffe costituenti l’armatura metallica di un pilastro, di una trave o di altra struttura in cemento armato; anche l’insieme delle travi e dei pilastri costituenti l’ossatura portante (in cemento armato o in acciaio) di un edificio.
Nell’arte mineraria, intelaiatura metallica, in forma di parallelepipedo, che si muove lungo i pozzi di estrazione verticali appesa a una fune, in genere metallica, e si utilizza per il sollevamento e la discesa dei vagoncini che trasportano il materiale e per l’accesso dei minatori ai sotterranei.
Nelle costruzioni di macchine elettriche, g. di scoiattolo, tipo di indotto usato nei rotori dei motori asincroni e costituito da sbarre collegate frontalmente da due anelli.
Nei velieri a vele quadre, vela di g. (o g.), la seconda vela dell’albero di maestra a partire dal basso. Il plurale, gabbie, indica genericamente anche le corrispondenti vele del trinchetto (parrocchetto) e della mezzana (contromezzana).
Per la g. di Faraday ➔ Faraday, Michael.