Termine arabo indicante qualità e caratteristiche proprie del giovane, in contrapposizione a muruwwa, ideale di virilità e cavalleria dell’uomo adulto e maturo.
Nel Medioevo musulmano si chiamavano f. alcune associazioni, fra cavalleresche e religiose, che ebbero grande diffusione dal 9° sec. sin verso il 14°. I loro membri traducevano gli ideali mistici in un programma di azione sociale, filantropica e cavalleresca; distinti talora da abiti e riti iniziatici costituirono in certi periodi una notevole forza politica. In epoca moderna, in alcuni paesi musulmani come l’Iraq, l’antico nome è stato ripristinato per associazioni giovanili di carattere paramilitare e sportivo.